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Gaza, secondo scambio “a metà”: Netanyahu accusa: “Intesa violata”

Israele: “No ai palestinsi nel nord della Striscia di Gaza finché non sarà liberata Yehud”

Esteri ​​​​​di Redazione

Quattro soldatesse israeliane, rapite da Hamas durante gli attacchi del 7 ottobre 2023, sono state liberate dai miliziani che controllano Gaza a fronte del rilascio di 200 detenuti palestinesi dalle carceri israeliane.

Ma sul secondo scambio previsto dagli accordi pesa l'incognita Yehud, la donna che si riteneva sarebbe stata coinvolta nel secondo scambio di ostaggi. “Israele non consentirà il ritorno della popolazione palestinese nel Nord della Striscia di Gaza finché non sarà liberata”, lo riferisce l'ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu.

Le ragazze israeliane liberate dopo 477 sono in buona salute

Per ora si è così concluso il secondo scambio di prigionieri previsto dall'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Le ventenni Karina Ariev, Daniella Gilboa e Naama Levy e la diciannovenne Liri Albag sono in buona salute e hanno potuto riabbracciare le loro famiglie dopo 477 giorni di prigionia.

Festa in piazza a Tel Aviv

E, mentre i cittadini dello Stato ebraico festeggiano nelle strade il ritorno a casa delle quattro giovani, il governo israeliano accusa Hamas di aver violato l'intesa, che prevedeva prima la liberazione di tutte le donne civili in ostaggio ancora in vita.

La cerimonia mediatica di Hamas

Daniel Hagari, portavoce dell'IDF, ha invitato Hamas a rispettare gli accordi e ha bollato come una "cinica cerimonia" l'allestimento mediatico messo in campo da Hamas per la liberazione delle soldatesse. Se il sabato precedente la folla aveva rischiato di travolgere i camion che trasportavano i primi tre israeliani liberati, questa volta è stato tutto gestito alla perfezione, con un vero e proprio show concepito per bucare gli schermi di tutto il mondo e generare istantanee indelebili. 

Palestine Square, diventa un teatro

Mentre le forze di sicurezza mantenevano un ordine pubblico ferreo e le emittenti israeliane mostravano i mezzi della Croce Rossa che attraversavano il valico di Kerem Shalom, le telecamere dei videoreporter e decine di telefonini, i cui filmati venivano riversati in tempo reale su Telegram, riprendevano colonne di uomini armati in uniforme e passamontagna concentrarsi in Palestine Square a bordo di motocicli e camionette, brandendo lanciagranate e fucili automatici, alcuni dei quali sottratti all'Idf.

Yehud: "Sarà liberata la prossima settimana"

Tregua traballante perché in ogni caso ai palestinesi non sarà consentito tornare nel Nord della Striscia di Gaza tramite la strada costiera finché Yehud non sarà restituita. Fonti di Hamas hanno assicurato che la donna è viva e in buona salute e verrà liberata il prossimo 1 febbraio, nell'ambito del terzo scambio di prigionieri. Elementi della Jihad Islamica, nelle cui mani è Yehud, hanno sostenuto che la donna aveva svolto un addestramento presso le forze spaziali israeliane ed era stata quindi ritenuta una militare.

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