Esteri
Venti di Guerra: la Serbia sfida Usa e Ue con le armi della Cina
Il presidente Vucic chiede di entrare in Europa, ma prende in giro l'Occidente: si torna al clima di tensione degli anni '90
La Serbia ignora i messaggi dell'Occidente e sfoggia il sistema missilistico FK-3
Lo scacchiere europeo, già agitato dalla guerra Russia-Ucraina, viene agitato dalla mossa della Serbia, che negli scorsi giorni ha sfoggiato pubblicamente il sistema missilistico antiaereo cinese terra-aria HQ-22 recentemente consegnato. L'asse Pechino-Belgrado allarma l'Occidente, che teme che l'accumulo di armi nei Balcani potrebbe minacciare la fragile pace nella regione.
Il dispositivo è stato consegnato il mese scorso, in quella che si ritene la più grande consegna di armi cinesi in Europa. La Serbia sta cercando di entrare nell'Unione Europea, ma la sua dotazione bellica è composta in massima parte armi russe e cinesi, inclusi carri armati T-72, jet da combattimento MiG-29, elicotteri d'attacco Mi-35 e droni.
Già nel 2020 gli Usa avevano diffidato la Serbia dall'acquisto di sistemi missilistici HQ-22, la cui versione di esportazione è nota come FK-3, sottolineando la necessità di allineare il suo equipaggiamento militare con gli standard occidentali. Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha però risposto che i dispositivi non rappresentano una minaccia per nessuno e rappresentano solo un "potente deterrente" contro potenziali aggressori: "Non permetteremo più a nessuno di usarci come un sacco da boxe", ha detto Vucic, aggiungendo di star negoziando l'acquisto di jet multiuso francesi Dessault Rafale e di caccia britannici Eurofighter Typhoon. Ha detto che solo "ostacoli politici" potrebbero impedire l'acquisto dell'aereo occidentale.