Esteri

Guerra in Siria: "cessate il fuoco" a rischio, combattimenti a Hama

Guerra in Siria, dalla mezzanotte il "cessate il fuoco"

In Siria e' scattato dalla mezzanotte il cessate il fuoco su tutto il territorio nazionale, con poche violazioni segnalate nella provincia settentrionale di Hama. Dall'intesa per la tregua tra il governo e numerosi gruppi ribelli, mediata da Russia e Turchia che ne sono i garanti, sono esclusi i "gruppi terroristici" come l'Isis e Al Nusra. Nei pressi della citta' con una nutrita minoranza cristiana di Hama, miliziani islamisti hanno attaccato le forze di Bashar al-Assad, ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani, una Ong vicina all'opposizione con sede a Londra. Dopo intensi combattimenti, i soldati sono stati costretti a ritirarsi da una collina nella zona di Maharda.

Tra i sette gruppi armati ribelli che aderiscono alla tregua, i piu' importanti sono Ahrar al-Sham e Jaish al Islam, entrambi su posizioni fondamentaliste. I miliziani coinvolti nel cessate il fuoco sarebbero oltre 50mila. Una parte di loro, tuttavia, sono schierati in regioni in cui e' forte anche la presenza di Fatah al Sham, l'ex Fronte Al Nusra che come l'Isis e' escluso dal cessate il fuoco. E' incerto anche il coinvolgimento nel cessate il fuoco delle milizie curde dell'Ypg, che controllano buona parte del nord della Siria lungo la frontiera con la Turchia e che, con l'appoggio americano, sono in prima linea nell'avanzata su Raqqa, la 'capitale' del Califfato in Siria. Ankara li considera "terroristi" in quanto legati ai separatisti del Pkk in Turchia. Il presidente russo, Vladimir Putin, e quello turco, Recep Tayyp Erdogan, avevano espresso in una telefonata soddisfazione "per gli accordi tra il governo siriano e la cosiddetta opposizione moderata sulla cessazione delle ostilita' in tutta la Siria e la transizione alla soluzione politica mediata dalla Russia e dalla Turchia". La tregua era stata preparata il 20 dicembre in un incontro a Mosca tra i ministri degli Esteri di Russia, Iran e Turchia in cui era stata sotolineata l'importanza di estendere il regime di cessate il fuoco in Siria mediando un accordo tra Damasco e i miliziani dell'opposizione.