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"Hamas pianificava un attacco stile 11 settembre contro Israele". Raid nel Sud del Libano: feriti paramedici della Croce Rossa

di Redazione

I media americani svelano i piani di Hamas: l'attacco del 7 ottobre programmato come il nuovo "11 settembre". Nella notte razzi del Libano nello spazio aereo di Israele

Guerra Israele-Libano, nuovi razzi nella notte. Unifil, ancora attacchi contro i caschi blu Onu 

Un attacco terroristico stile 11 settembre contro Israele: l'assalto di Hamas del 7 ottobre doveva essere qualcosa di molto più grande e intenso che mirava ad abbattere due grattacieli di Tel Aviv. Documenti sequestrati dall'esercito israeliano e visionati dal Washington Post rivelano che Hamas intendeva colpire utilizzando treni, navi e anche carri trainati da cavalli, coinvolgendo alleati come Hezbollah e l'Iran per un attacco coordinato su più fronti. Nel 2021, Yahya Sinwar, leader di Hamas, aveva richiesto assistenza finanziaria e militare all'Iran, chiedendo 500 milioni di dollari e la formazione di 12.000 militanti. Questo appello era stato rivolto anche a Ismail Qaani, comandante della forza Quds delle Guardie rivoluzionarie, attualmente sospettato di tradimento.

Nel frattempo, le forze di interposizione dell'Onu, l'Unifil, continuano a essere sotto attacco tra Israele e Hezbollah nel sud del Libano. Recentemente, un casco blu indonesiano è stato ferito da colpi di arma da fuoco non identificati durante un'azione militare nei pressi di Ras al Naqoura.  Il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha espresso preoccupazione per le notizie di attacchi israeliani contro i Caschi Blu e ha sottolineato l'importanza di garantire la loro sicurezza, esortando Israele a considerare un percorso diplomatico. Austin ha anche sollevato la questione della situazione umanitaria a Gaza, sottolineando la necessità di misure adeguate per affrontarla.

Intanto,  Israele afferma di aver intercettato cinque razzi provenienti dal Libano. "Le sirene hanno suonato tra le 08:59 e le 09:01 nelle regioni dell'Alta Galilea, della Galilea Centrale, della Galilea Occidentale, della Baia di Haifa e del Carmelo. Circa cinque proiettili lanciati dal Libano sono stati identificati e intercettati con successo", ha affermato l'esercito in un comunicato. Danni anche contro la Croce Rossa che afferma che paramedici sono rimasti feriti durante raid nel sud del Libano dove erano impegnati in operazioni di soccorso.

Paramedici feriti nel Sud del Libano, Croce Rossa: "Inaccettabile" 

"Non è accettabile che le donne e gli uomini impegnati a soccorrere feriti siano bersaglio di attacchi e che rischino di diventare vittime essi stessi, proprio mentre cercano di prestare soccorso a chi ha bisogno di cure. Agli operatori umanitari impegnati a salvare vite sia sempre garantita protezione, che nessuno osi cancellare il Diritto internazionale umanitario". Lo rimarca con forza Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, a seguito degli attacchi nel sud del Libano che si sono verificati stamattina, durante i quali è stato registrato il ferimento di alcuni Volontari della Croce Rossa Libanese e il danneggiamento di due ambulanze, nel corso di un'operazione di supporto alla popolazione in coordinamento con l'UNIFIL a seguito di un attacco. "La popolazione civile e gli operatori umanitari non sono un bersaglio. Proteggere chi soccorre significa tutelare malati e feriti, e garantire loro di ricevere gli aiuti di cui necessitano. Lo ho ricordato nel corso dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e lo ribadisco ancora oggi. Questi duri attacchi all'Umanità non sono tollerabili", conclude Valastro.


 

 

 

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