Esteri
Iran, Trump minaccia la guerra. Teheran: "Disposti a trattare, ma non ora"
Trump continua a minacciare l'Iran: "Farebbero un grave errore se facessero qualcosa". Rohani: "Aperti a negoziati, ma ora non è il momento"
Iran: Trump insiste, "grave errore se facessero qualcosa"
Il regime iraniano "e' stato molto ostile" e "farebbe un grave errore se facesse qualcosa" perche' gli Usa risponderebbero "con grande forza" ma "non vi sono indicazioni che lo stia facendo". Lo ha rimarcato il presidente Donald Trump ai cronisti prima di lasciare la Casa Bianca diretto in Pennsylvania, a Montoursville, per un comizio elettorale. Trump si e' detto disponibile al dialogo con Teheran "quando loro saranno pronti".
IRAN: ROHANI, 'APERTI A NEGOZIATI, MA ORA NON E' IL MOMENTO'
L'Iran è aperto a "negoziati e diplomazia", ma queste opzioni sono da scartare nella situazione attuale: parola del presidente iraniano Hassan Rohani, secondo il quale in questo momento l'unica via per la Repubblica Islamica è quella della "resistenza". Rohani è intervenuto nella tarda serata di ieri da Teheran e come, reso noto dalla presidenza iraniana, si è detto favorevole in linea di principio ai negoziati e alla diplomazia precisando tuttavia di non considerarli possibili nelle attuali condizioni. "Durante la mia visita dello scorso anno alle Nazioni Unite, cinque leader mondiali ci hanno avvicinato per una mediazione con il presidente americano - ha detto Rohani - Per otto volte il loro Dipartimento di Stato ci ha inviato richieste, ma oggi non è proprio tempo di negoziati bensì di resistenza e determinazione". "Per raggiungere i nostri obiettivi e ridurre i problemi, dobbiamo essere tutti uniti e concordi e comprendere che siamo in una guerra economica in cui dobbiamo aiutarci gli uni con gli altri", ha incalzato Rohani che ha annunciato un "grande progetto" nella provincia dell'Azerbaijan Occidentale e "altri grandi progetti che saranno inaugurati dopo il mese di Ramadan per lo sviluppo del nostro Paese nonostante le sanzioni" americane.
ROHANI: "NON LASCEREMO L'ACCORDO INTERNAZIONALE SUL NUCLEARE"
L'Iran non lascerà l'accordo internazionale sul nucleare (Jcpoa), da cui lo scorso anno si sono ritirati gli Stati Uniti, perché se lo facesse rischierebbe ulteriori sanzioni oltre a quelle americane. Lo ha affermato il presidente iraniano Hassan Rohani in un discorso pronunciato nella tarda serata di ieri a Teheran e diffuso dalla presidenza della Repubblica Islamica. "Se ci ritirassimo dal Jcpoa per le provocazioni americane - ha detto Rohani - le Nazioni Unite imporrebbero sanzioni contro di noi in aggiunta a quelle decise dagli Stati Uniti". Rohani, che ha escluso "negoziati" nella situazione attuale, ha insistito sul fatto che c'è consenso nella leadership della Repubblica Islamica sulla strada da seguire davanti alle sanzioni americane: la "resistenza". "I nemici hanno sempre voluto fossimo noi a cominciare", a innescare le tensioni, "ma non è mai stato così", ha rivendicato il presidente iraniano.