Esteri
Israele-Gaza: negli occhi di Eli Sharabi la tragedia della propaganda Hamas. Lo choc
L'ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito "scioccanti" le scene della liberazione.
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Israele-Gaza: negli occhi di Eli Sharabi la tragedia della propaganda Hamas. Lo choc
Un salto drammatico nel passato al 7 ottobre: negli occhi dei tre ostaggi liberati nella “terza tranche” degli accordi previsti dalla tregua, l'atrocità del rituale dei miliziani. E Israele è sotto choc.
Il rituale nel centro di Gaza
I tre, emaciati e pallidi, dopo essere stati sottoposti alla consueta cerimonia di propaganda tenuta dai miliziani islamisti nel centro di Gaza in cui due funzionari della Croce Rossa sono stati portati sul palco per firmare i documenti di rilascio, sono stati consegnati alla Icr.
Chi sono i 3 ostaggi liberati
Ohad Ben Ami, 56 anni, è stato il primo a essere tirato fuori dal veicolo di Hamas, seguito da Eli Sharabi, 52 anni, e Or Levy, 34 anni. Levy indossava abiti verde oliva che dovrebbero sembrare un'uniforme delle Idf, Ben Ami e Sharabi erano vestiti con abiti marroni con i loro nomi stampati sopra a imitazione delle uniformi dei detenuti. Sono stati costretti a fare dichiarazioni di propaganda mentre erano in piedi sul palco.
Gioia e dolore dei familiari
I familiari sono scoppiati a piangere quando hanno visto i loro cari sfilare sul palco.
Michal Cohen, la madre di Ohad Ben Ami, si è detta "sconvolta" nel vedere il figlio così magro e dall'aspetto malato. "Ha un aspetto terribile. Ha 57 anni, ma ne dimostra dieci in più", ha detto a Channel 12.
Per Tal Levy, il fratello Or "sembra molto, molto magro, ed è davvero molto difficile guardarlo". Ma, aggiunge, "sta tornando e si riprenderà. Oggi più che mai: tutti gli ostaggi devono tornar, dobbiamo portare a termine questo accordo". Il figlio di Or, Almog, 3 anni, la cui madre è stata assassinata il 7 ottobre 2023, attende con ansia il ritorno del padre e ha preparato dei disegni, aggiunge Tal. "Gli ho detto in lacrime che suo padre sarebbe tornato. Mi ha chiesto perché piangessi e gli ho detto: questa volta sono lacrime di gioia".
La reazione di Netanyahu
L'ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito "scioccanti" le scene della liberazione. "Non faremo passare inosservate le scene scioccanti di oggi", si legge in una nota. L'Hostages and Missing Families Forum ha sollecitato il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. "Le inquietanti immagini del rilascio di Ohad, Eli e Or sono un'altra prova cruda e dolorosa che non lascia spazio a dubbi: non c'è tempo da perdere per gli ostaggi" si legge sempre in una nota
"Si sta combattendo una guerra psicologica"
Il Ministero della Salute ha esortato il pubblico a esercitare cautela e responsabilità personale nel gestire la propria esposizione alle crude immagini degli ostaggi. "Si sta combattendo una guerra psicologica che può causare danni a noi e ai nostri cari", ha detto Gilad Bodenheimer, capo della divisione di salute mentale del ministero, "Esortiamo il pubblico a ridurre al minimo l'esposizione a immagini e video angoscianti e a essere consapevole di ciò che loro, i loro figli e i loro cari stanno vedendo".
Dopo l'arrivo del veicolo con gli ostaggi, un miliziano di Hamas con il volto coperto da una maschera verde è salito sul palco per pronunciare un discorso infuocato in cui ha annunciato la liberazione dei tre. Sul palco ci didascalie in arabo, ebraico e inglese che dicono "Siamo l'alluvione, la guerra è il giorno dopo", un messaggio apparente al presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha detto che gli Stati Uniti sono pronti a prendere il controllo di Gaza dopo che i suoi abitanti saranno spostati altrove.
Eli Sharabi non sapeva che la moglie e le sue due figlie erano state uccise il 7 ottobre
L'ostaggio liberato Eli Sharabi non sapeva che sua moglie e le sue due figlie erano state uccise dai terroristi di Hamas il 7 ottobre 2023, lo riporta la tv israeliana Channel 12. Sharabi si è trovato di fronte a una notizia sconvolgente quando è stato accolto dalla madre e dalla sorella al suo ritorno in Israele. Sharabi è stato rapito dal kibbutz Be'eri durante l'assalto di Hamas. Sua moglie Lianne e le loro figlie, Noiya, 16 anni, e Yahel, 13 anni, sono state assassinate nella stanza di sicurezza della loro casa e lui e suo fratello Yossi sono stati presi prigionieri. Da allora Yossi è stato confermato morto e Hamas ne sta trattenendo il corpo. La prima domanda rivolta all'uomo riguardava la sua famiglia, aggiungendo che a quanto pare era a conoscenza dell'omicidio del fratello.