Khashoggi, "da azienda italiana software 'spia' a sauditi"
La denuncia del Wp: "Anche una società italiana nella cyber guerra saudita per catturare Khashoggi"
Un'azienda italiana, la Hacking Team di Milano, avrebbe fornito al governo saudita tecnologia per cyber-intercettazioni, che potrebbe essere stata usata anche per spiare dissidenti come il giornalista Jamal Khashoggi, ucciso nel conosolato saudita di Istanbul. Lo scrive il quotidiano americano 'Washington Post', per il quale Khashoggi scriveva. Secondo il giornale, a prendere contatti con Hacking Team sarebbe stato Saud al-Qahtani, uno dei piu' stretti collaboratori del principe ereditario Mohammed bin Salman, sospettato di essere il mandante dell'omicidio di Khasoggi. Lo stesso al-Qahtani avrebbe poi acquistato software per intercettazioni da due societa' di Israele, NSO Group e Q Cyber Technologies, e dalla societa' degli Emirati Arabi Uniti DarkMatter. Grazie a questa tecnologia, scrive il Washington Post, al-Qahtani ha messo in piedi una rete di sorveglianza degli oppositori di MbS.
I servizi sauditi di intelligence, secondo quanto ricostruisce il Post citando documenti pubblicati da WikiLeaks tre anni fa, avrebbero ottenuto da Hacking Team nel 2013 tecnologia in grado di penetrare negli iPhone e negli iPads, e nel 2015 software per violare anche gli smart phone con sistema operativo Android. Pochi mesi dopo la designazione di MbS a principe ereditario, Al-Qahtani il 29 giugno del 2015 scrisse al capo di Hacking Team per chiedergli "la lista completa dei servizi offerti dalla vostra pregiata societa'" e propose "una lunga e strategica partnership". I rapporti tra l'azienda milanese e i sauditi sarebbero stati cosi' solidi che quando Hacking Team si trovo' in difficolta' finanziarie a seguito della pubblicazione di documenti riservati da parte di WikiLeaks nel 2015, investitori sauditi vennero in suo soccorso. Una societa' con sede a Cipro, la Tablem Limited, guidata da un memdro della famiglia al-Qahtani, a meta' 2016 acquisi' il 20% di Hacking Team, facendosi rappresentare dall'avvocato saudita Khalid Al-Thebity.
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