Esteri

L'ostilità nascosta o "l'infastidita insofferenza" di tutti noi per lo Stato di Israele

di Giacomo Costa

Medio Oriente, se si tratta di una guerra, allora entrano in vigore il diritto di guerra e il diritto umanitario

L'ostilità nascosta o "l'infastidita insofferenza" di tutti noi per lo Stato di Israele

Dall'editoriale di Ernesto Galli della Loggia del 23 novembre 2023 sul Corriere della Sera, trascrivo il nocciolo, una domanda alla quale mi pare non sia impossibile rispondere: Certo, con ogni probabilità l’obiettivo israeliano di distruggere Hamas ad ogni costo, anche a quello di provocare migliaia di vittime civili tra la popolazione di Gaza, era ed è un obiettivo irraggiungibile. Ma quale altro obiettivo poteva prefiggersi chi aveva visto un migliaio e più dei propri concittadini inermi, le proprie donne e bambini, sgozzati, stuprati, sventrati, fatti a pezzi? Quale avrebbe dovuto essere la «giusta» reazione di chi aveva visto oltre duecento di essi rapiti come ostaggi? Prevede qualcosa per una circostanza del genere la Carta delle Nazioni Unite o qualcuna delle sue convenzioni?

In primo luogo, un obiettivo così aberrante non poteva venire in mente che all'attuale governo di Israele ed eventualmente al buon Ernesto. Non ci si sbarazza dei nemici distruggendoli. Questa è una novità assoluta, e un passo forse definitivo verso il male assoluto; che poi venga in mente a un dichiarato campione dei “valori occidentali”  come Ernesto, grande umanitarista, lascia sbalorditi. Ci si confronta con il nemico sconfiggendolo, secondo un codice ben definito, che di solito prevede l’impiego minimo di mezzi di distruzione di massa.

In secondo luogo, il conflitto con Hamas può essere trattato come l'aggressione di un gruppo terroristico o come un atto di guerra di una potenza ostile, la Palestina. Un giurista italiano di grande prestigio, Luigi Ferrajoli, aveva suggerito la prima alternativa. E così devono aver pensato anche il presidente francese Macron e i suoi consiglieri. Tanto che egli, temendo le stragi che poi sarebbero avvenute, il 24 ottobre volò a Tel Aviv per proporre al governo israeliano di adottare internazionalmente con Hamas una strategia simile a quella che ha avuto successo con l'Isis: quasi senza l'impiego delle forze armate, prosciugando le loro fonti di finanziamento e rendendo inutilizzabili le loro linee di comunicazione. La cosa incredibile non è tanto che il governo israeliano se ne sia fatto un baffo. E neanche che i giornali italiani ne abbiano parlato pochissimo. E’ che nessun altro paese della UE ha assecondato Macron. Né è stato in grado di sostenere il suo tentativo  il responsabile per la politica estera della UE, Borrell. Una delle tante occasioni mancate per l’Europa.

Se invece si tratta di una guerra, allora entrano in vigore il diritto di guerra e il diritto umanitario. Ad esempio, bombardare 1000 persone perché tra loro ci  potrebbero essere 1 o 2 nemici non si può fare. Sterminare la popolazione della potenza nemica, perché ha l’innegabile torto di essere la popolazione della potenza nemica, non si può fare. Ernesto parrebbe considerare con fastidio –ecco la sua “infastidita” insofferenza!- queste ovvie restrizioni.