Missione in Libia, il ministro Pinotti frena
I numeri degli uomini dell'esercito italiano in Libia "sono ricostruzioni dei giornali. Ora la situazione è diversa ed è molto delicata". Così il ministro della Difesa Roberta Pinotti alla registrazione di Porta a Porta con Bruno Vespa su Rai1, in merito all'invio di soldati italiani in Libia. "Non c'è stato ancora un voto sul nuovo governo, quindi c'è difficoltà da parte del governo libico a chiedere un intervento. Poi serve l'espressione della posizione dell'Onu e del Parlamento italiano. Oggi non siamo al momento dei numeri. Siamo in una situazione fragile. Potrebbero esserci necessità di richieste particolari di protezione, per esempio se, come speriamo accada a breve, riaprirà l'ambasciata italiana. In questo momento si preparano attività che potrebbero essere utili nel caso di necessità di protezione particolari. Ma non ci sono ancora decisioni in tal senso", ha precisato il ministro.
"Passi in avanti sono stati fatti. Il nuovo governo è arrivato a Tripoli, ci sono problemi ancora nell'Est del Paese. Oggi siamo di fronte a una situazione di rischio perché questi passi in avanti potrebbero essere frenati". Così il ministro della Difesa Roberta Pinotti alla registrazione di Porta a Porta con Bruno Vespa su Rai1.
"Vedere bruciare la bandiera è sempre un fatto grave, quindi approfondiremo. Non sottovalutiamo, ma neppure ingigantiamo, una azione che potrebbe essere ricondotta a pochi facinorosi". Così il ministro della Difesa Roberta Pinotti alla registrazione di Porta a Porta con Bruno Vespa su Rai1, in merito alla bandiera italiana bruciata in Libia.