Esteri

"In Italia avremo milioni di disoccupati. Dall'Ue solo fuffa. Cina opportunità economica"

di Lorenzo Lamperti

Intervista all'economista ed ex sottosegretario in quota Lega allo Sviluppo economico del primo governo Conte

Michele Geraci, qual è il suo giudizio sulle conclusioni del Consiglio europeo di qualche giorno fa? Le misure previste sono sufficienti oppure no? Purtroppo, e lo dico con molto rammarico, il mio giudizio Consiglio del 23 è molto negativo. Come sempre, non do un giudizio da “politico”, l’Italia non ha bisogno di slogan ma di sostanza, credo che sia ciò che interessa ai milioni di disoccupati che avremo tra qualche settimana e alle tante aziende che chiuderanno. La sostanza è che né il Consiglio né la Commissione creano soldi. Quindi tutte le iniziative sono all’insegna dei prestiti, che è anche giusto perché nessuno regala soldi. Ma sia il MES che i Recovery Bond richiedono probabilmente delle garanzie da parte dei paesi membri, e l’Italia, terza economia dell’area Euro, probabilmente dovrà versare fondi prima ancora di riceverli. Il MES continua ad avere delle forti condizionalità sull’andamento macroeconomico e non limitato, come sento dire in giro, solo dal perimetro di spesa sulla sanita. Del resto, con un debito/Pil che si avvia verso il 160%, non vedo come un accesso ad un prestito MES possa essere più leggero da quello elargito alla Grecia. Il Recovery Fund ovviamente non si capisce come verrà garantito, visto che il budget dell’Unione non è sufficiente, e comunque già allocato ad altre voci e quindi richiederà un contributo dei paesi membri. Insomma, tutta fuffa, o come dico spesso, il gioco delle tre carte, che non cambia la realtà. Se poi mettiamo nel conto anche i tempi necessari anche questi pochi fondi arrivino nelle tasche degli italiani, risulta chiaro a chiunque non solo l’inutilità, ma anche il danno che passare per la Commissione Europea fa. La mia soluzione è sempre la stessa: emissione di BTP Italiani sui mercati, con l’appoggio della BCE, l’unica cosa che potrebbe essere utile al livello di zona euro. Ma sia chiaro, è un aiuto che qualunque banca centrale farebbe ed infatti fanno in altri paesi che battono moneta. Quindi, anche qua la BCE risolve un problema creato dalla stessa sua esistenza: l’euro. Aggiungo anche che la narrazione che la maggior parte della stampa propone ai nostri concittadini cozza con quello che si dice all’estero. Non che i giornali stranieri siano le Tavole di Mosè, ma basta anche leggere Munchau per capire che i sorrisini di Sarkozy e Merkel a Berlusconi si stanno ripetendo alle spalle di Conte e, purtroppo, del paese intero.

La diplomazia cinese è sttaa molto attiva in Italia nelle ultime settimane. Il M5s sembra voler proseguire l'avvicinamento, forse non solo in campo economico, il Pd e la stessa opposizione sottolineano i rischi. Come bilanciare i rapporti? Pechino è ormai un tema divisivo anche in Italia?

Sulla Cina, credo di aver sentito di tutto e di più in questi due anni. Ed è un bene che almeno se ne parli, anche senza contezza. Sono particolarmente orgoglioso, un piccolo obbiettivo raggiunto, quello di aver messo la Cina al centro del dibattito in Italia. Voglio essere chiaro: la firma dell’Mou sulla Via della Seta è stata una delle azioni più importanti e più utili che il nostro governo possa aver fatto negli ultimi per aiutare le nostre imprese nell’export, che segue l’introduzione del Piano Made in Italy di Calenda che ho ulteriormente sviluppato. Ho sentito molte critiche sulla via della seta, ma sa una cosa? Nessuna critica è arrivata dalle nostre aziende. E dal momento che il mio dovere era e continua ad essere quello di lavorare per fare i loro interessi, il loro completo sostegno all’iniziativa conferma che la Via della Seta cosa giusta. Poi in TV e nei talk show, analisti ed esperti possono pure raccontare quel che credono, tanto più che come è tipico, i danni potenziali creati dalle loro dichiarazioni cadono sulle spalle di altri, delle aziende, appunto. Troppo facile. Dice bene il collega del PD Alfieri che ad Affaritaliani ha dichiarato che bisogna affidarsi a chi sa relazionarsi con piena consapevolezza; mi sembra quindi di poter essere tra questi, e spero che anche gli amici del PD vedano in questo Memorandum un potenziale economico da sfruttare. E sono anche d’accordo con lui quando dice che non c’è nessun spostamento geopolitico dell’Italia, cosa che ripeto ad libitum da un anno. Anche questo confermato dall’ottima relazione che ho sviluppato con i colleghi del governo americano e dal loro avere escluso tutti i prodotti italiani dalla lista dei dazi. Anche qua i gufi parlavano di deterioramento dei rapporti commerciali con gli USA: teoria creata dal nulla per far leggere i giornali e poi smentita dalla realtà, per far leggere ancora. Bel gioco. Non credo esista una particolare relazione tra 5S e la Cina. È che siccome prima c’era il silenzio sulla Cina e su una strategia da adottare per migliorare il nostro export, adesso che stavamo per iniziare a sviluppare un piano più incisivo del passato, a qualcuno potrà essere sembrato chissà quale movimento tettonico, ma è tutto nella normalità. Ben vengano i rapporti tra l’Italia e i tanti paesi del mondo, in modo adeguato e bilanciato senza mai dimenticare le nostre alleanze atlantiche. Abbiamo lavorato bene io e Di Maio sul dossier Cina e spero che porti avanti il lavoro già iniziato,

Qual è il suo giudizio sull'approccio del governo alla cosiddetta "fase due" e al tema dell'app Immuni?

Un disastro. Io sono per l’uso delle app se queste sono utili a salvare vite, nei modi previsti dalla nostra costituzione e nel rispetto della privacy. Tutti elementi già visti e rivisti, analizzati e rianalizzati da mesi. Io stesso mi ero impegnato a girare il mondo, virtualmente, per trovarne una che potesse essere utile al nostro sistema sociale, e la Private Kit della mia vecchia università, il Mit di Boston mi sembrava ideale. Ma vede il disastro non è che si scelga questa o quella app. Il disastro del nostro governo è che questo dibattito sulla privacy andava fatto il 1° febbraio, dopo aver dichiarato lo stato di emergenza sanitaria nazionale. Che hanno fatto in tre mesi? Nulla. Idem per la fase due, ormai tra pochi giorni e pochi hanno capito come funzionerà. Una totale mancanza di idee, di capacità di pianificazione, di conoscenza delle dinamiche dell’economia di un paese.

Ritiene che il governo Conte sia in grado di fare ciò che serve all'Italia per ripartire?

No. Serve ben altro, purtroppo. Serve coraggio, competenza, consensi dal popolo e stabilità in Parlamento. Ricordiamoci che il governo Conte II è nato solo per non fare andare al governo la Lega e Salvini e quindi si concentra su questo, non può anche fare il bene del paese.