Esteri
Migranti, 330mila arrivi irregolari in Ue. Tajani e Piantedosi in Turchia
I dati Frontex sul 2022: dato record, il numero più alto dal 2016, con un aumento del 64% rispetto al 2021
Migranti, la rotta del Mediterraneo centrale (Italia) ha registrato 102.529 arrivi con un aumento del 51% rispetto al 2021
Nel 2022, sono stati circa 330mila gli arrivi irregolari di migranti nell' Unione europea, secondo i dati Frontex. É il numero più alto dal 2016, con un aumento del 64% rispetto al 2021. In particolare, la rotta del Mediterraneo centrale, quella che interessa l'Italia, ha registrato 102.529 arrivi con un aumento del 51% rispetto al 2021. La rotta dei Balcani occidentali ha rappresentato quasi la metà del totale.
Egiziani, tunisini e bengalesi sono state le nazionalità con più arrivi. Siriani, afghani e tunisini insieme hanno rappresentato il 47% dei rilevamenti nel 2022. Le donne hanno rappresentato meno di uno su dieci dei rilevamenti, mentre la quota di minori segnalati è leggermente scesa a circa il 9% di tutti i rilevamenti. Separatamente, quasi 13 milioni di rifugiati ucraini sono stati contati all'ingresso delle frontiere esterne dell'Ue dall'Ucraina e dalla Moldavia tra il 24 febbraio 2022 e la fine dell'anno, che non sono inclusi in queste cifre. Nello stesso periodo, 10 milioni di cittadini ucraini sono stati segnalati all'uscita negli stessi tratti di confine.
Mercoledì 11 gennaio, la premier Meloni ha incontrato Palazzo Chigi i vice premier Matteo Salvini e Antonio Tajani e il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Ha discusso con loro una strategia per rallentare i flussi verso l'Italia, che riguarda gli accordi con i Paesi di partenza. Per questo sono stati organizzati i viaggi di Tajani in Turchia oggi e poi in Tunisia e Libia.
Oggi, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è volato ad Ankara l'omologo turco Mevlut Cavusoglu. Su Twitter ha scritto: "Ringrazio Mevlut Cavusoglu per l'incontro di oggi. Il contrasto all'immigrazione illegale è una priorità strategica dei nostri governi, anche per stabilizzare la Libia ed i Balcani. Lavoriamo a rafforzare i nostri rapporti economici, anche con business forum a Istanbul".
"L'Italia e la Turchia condividono una visione comune su molte questioni legate alla sicurezza e sono fortemente impegnate a promuovere la stabilità internazionale e regionale, anche nell'ambito della Nato, in relazione a una serie di crisi regionali", ha poi dichiarato Tajani in una intervista all'agenzia turca Anadolu.
"Condividiamo punti di vista comuni sulla gestione delle migrazioni nell'area del Mediterraneo e siamo pronti a collaborare più strettamente per combattere il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni, la tratta di esseri umani e fermare le partenze illegali".
Ha continuato: "Basate su legami culturali di lunga data e su una comune identità mediterranea, le relazioni tra Italia e Turchia si sono consolidate nel tempo grazie a un proficuo dialogo politico e a relazioni economico-commerciali sempre più strette, nonché per i vivaci scambi tra le rispettive società civili. Il commercio bilaterale ha raggiunto valori record negli ultimi due anni (prevediamo 25 miliardi di dollari quest'anno). Con la Turchia tra i nostri principali partner economici e commerciali, abbiamo l'obiettivo di raggiungere un commercio bilaterale di 30 miliardi di dollari nei prossimi anni. Grazie alla presenza di oltre 1.500 imprese italiane nel Paese, dobbiamo lavorare per cogliere le opportunità offerte dall'accorciamento delle filiere nel mondo. Infine, ma non meno importante, la nostra cooperazione culturale ha preso slancio a pieno ritmo dopo la pandemia, con il maggior numero di studenti turchi nelle Università italiane, grazie ad accordi di cooperazione anche in ambito Ue".
In tema di lotta al traffico di esseri umani, il ministro dell'interno Piantedosi sarà in Turchia il 16 gennaio per incontrare l'omologo turco.