Esteri

Nordcorea, gli Usa chiedono nuove sanzioni. Ma Putin dice no

Torna il grande freddo Washington-Mosca

Dopo un iniziale luna di miele post-Obama, torna il grande freddo fra gli Usa e la Russia di Vladimir Putin che aveva caratterizzato tutti i due mandati della presidenza precedente a quella di Donald Trump. Dopo il lancio da parte di Pyongyang di un missile balistico intercontinentale. Ma la Russia ha già annunciato che si opporrà, gli Stati Uniti proporranno all'Onu nuove sanzioni contro la Corea del Nord, dopo il lancio da parte di Pyongyang di un missile balistico intercontinentale. Ma la Russia ha già annunciato che si opporrà.

Il test del missile ICBM, che potrebbe raggiungere l'Alaska, al quale Seoul e Washington hanno risposto con esercitazioni di simulazione di un attacco contro il regime comunista, costituisce una "chiara e netta escalation militare" della Corea del Nord, ha dichiarato ieri sera alle Nazioni unite Nikki Haley, l'ambasciatrice americana all'Onu, davanti al Consiglio di Sicurezza riunito in sessione urgente.

La Russia, che dispone del diritto di veto, ha affermato che si opporrà tanto a nuove sanzioni quanto a una risposta militare: "Tutti devono ammettere che le sanzioni non risolveranno il problema", ha dichiarato il vice-ambasciatore russo all'Onu, Vladimir Safronkov, aggiungendo che "qualsiasi tentativo di giustificare una soluzione militare è inammissibile. L'ambasciatrore cinese all'Onu, Liu Jieyi, dal canto suo, ha detto che un'azione militare "non è un'opzione".

Dall'altra parte, però, gli Stati Uniti sono pronti a cooperare con la Russia per la creazione di una no-fly zone in Siria, ovvero di una zona entro la quale vige il divieto di volo. Lo ha sottolineato il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, in un comunicato diffuso poco prima della sua partenza per il G20 di Amburgo, dove venerdi' e' previsto l'atteso primo faccia a faccia tra il presidente Trump e l'omologo russo Putin.

"Gli Stati Uniti e la Russia hanno certamente le loro divergenze irrisolte su una serie di questioni ma se i due Paesi lavorassero insieme per creare stabilità sul campo, allora si getterebbero le fondamenta per fare progressi nel trovare una soluzione sul futuro politico della Siria", ha osservato Tillerson, indicando che Trump confermerà a Putin la volontà di cooperare per porre fine ad oltre 6 anni di guerra civile in Siria.

"Gli Stati Uniti sono pronti ad esplorare la possibilità di determinare con la Russia metodi comuni per assicurare stabilità, comprese le no-fly zone, osservatori sul campo del cessate il fuoco e il coordinamento degli aiuti umanitari", ha spiegato il segretario di Stato americano.