Esteri
Obama: Angela è stato il partner più affidabile. Se fossi tedesco, la voterei
Obama appoggia platealmente Angela Merkel
Barack Obama conclude in Germania il suo ultimo valzer europeo, il giro di visite ufficiali in qualità di presidente degli Stati Uniti. Parlando ancora per una volta da pari a pari con la cancelliera Angela Merkel. Così, da Berlino i due leader spediscono il loro messaggio d'augurio per una riaffermata solidarietà e cooperazione transatlantica, in termini commerciali ma soprattutto da alleati nella Nato, anche dopo che Donald Trump si sarà insediato alla Casa Bianca.
In conferenza stampa al termine del colloquio, Merkel ha ribadito quanto "solida e stretta" sia la relazione tra la Germania e gli Stati Uniti. "Abbiamo costruito molto assieme - ha detto la cancelliera riferendosi a Obama - e continueremo a costruire con la nuova amministrazione, farò tutto il possibile", anche se, ha aggiunto, nonostante i negoziati per l'accordo di libero scambio con gli Usa siano andati avanti, "adesso non possono essere conclusi". Da parte sua, Barack ha voluto anticipare l'annuncio della nuova candidatura di Angela per un nuovo mandato da cancelliera esprimendole il suo personale e speciale endorsement: "Se fossi tedesco e se potessi votare, sosterrei Angela Merkel. Ma spetta al popolo tedesco scegliere. Non avrei potuto chiedere un partner più saldo e affidabile sulla scena mondiale. La partner internazionale a me più vicina nei trascorsi 8 anni".
Ancora in riferimento al cambio in vita alla Casa Bianca, Merkel ha ricordato la sfida al cambiamento climatico, bollato da Trump come una "balla" messa in giro dai cinesi per danneggiare la competitività delle imprese statunitensi. "Il cambiamento dell'amministrazione americana - ha dichiarato la cancelliera - non dovrà ostacolare il nostro continuo sforzo" per combattere i cambiamenti climatici e "per coinvolgere la Cina", aggiungendo poi il suo personale ringraziamento a Obama per i "grandi progressi nella lotta al cambiamento climatico" e per il suo "impegno che ci ha portato agli accordi di Parigi".