Esteri
Guerra Ucraina, il generale Camporini non ha dubbi: “Trump più debole di Putin, vi spiego perché"
L'esperto Vincenzo Camporini: “Quale cessate il fuoco, i due super negoziatori ci prendono per il naso”

Pace tra Russia e Ucraina, il generale Camporini: “Trump ha fretta, con Putin è in posizione di debolezza”
Guerra in Ucraina, i venti di pace e il negoziato sono una presa in giro: “Ci stanno prendendo per il naso”. A sostenerlo è il generale Vincenzo Camporini, Capo di Stato Maggiore della Difesa sino al 2011 e ora consigliere scientifico dell'Istituto Affari Internazionali come esperto militare e di geopolitica.
Ma come, generale. Da una parte i “volenterosi” e dall'altra Putin e Trump che dialogano: se non è questa la strada per il cessate il fuoco...
“Non c'è nessun accordo. Mi sono letto su France 24 le dichiarazioni di Dmitrij Peskov, il portavoce della Russia, che parla di accordo fatto sul mar Nero, purché vengano tolte le sanzioni alla Russia. E' la prova che ci stanno prendendo per il naso. Trump vuole chiudere presto per intestarsi la pace e rispettare la promessa elettorale, Putin no. In questo caso vince quello che non ha fretta di chiudere, perché chi ha fretta, di solito, pur di concludere è disposto a cedere. In questo negoziato Trump è più debole”.
Ma come Trump debole?
“Lui non lo so, la sua posizione è certamente debole”.
Eppure, generale, sembrava fossimo a un passo dal cessate il fuoco...
“Si parlava di un primo accordo prima di Pasqua e Pasqua è qua. Cerco di dire le cose come le vedo e non ho fini politici anche perché sono istintivamente filo Ucraino. A me vengono in mente le parole del Vangelo, la parabola di Gesù sulla pagliuzza e sulla trave. Noi abbiamo le colpe nostre e non riesco a trovare nessuna giustificazione, la gente si è dimenticata che nel gennaio del 2005 il ministro degli Esteri russo, Sergej Viktorovič Lavrov in un'intervista a un'emittente francese, alla domanda “se l'Ucraina entrasse nella Nato” rispose che “L'Ucraina è un Paese sovrano” e a marzo anche Putin rispose alla stessa domanda con la stessa risposta. Là, in Russia, qualcuno ha cambiato idea”.