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"Payne non voleva morire". Le ultime ore dell'ex One Direction: lite con le prostitute e droga non pagata

di Redazione Esteri

Un amico di famiglia esce allo scoperto ed esprime dubbi sulla dinamica dell'incidente costato la vita al cantante. Qualcosa non torna

Morte Payne, troppe cose non tornano. Dubbi sul suicidio dell'ex One Direction

Restano ancora tutte da chiarire le cause della morte di Liam Payne, l'ex cantante dei One Direction trovato senza vita a Buenos Aires dopo un volo dal terzo piano dell'hotel in cui alloggiava. Un amico di famiglia sceglie di uscire allo scoperto ed esprime dubbi sulla dinamica delle ultime ore di vita del musicista 31enne. "Non aveva intenzione di uccidersi. Aveva tanti piani per il futuro. Voleva vivere". L'amico di Payne ha raccontato al Mail on Sunday in veste anonima di non credere alla versione del suicidio, sostenendo inoltre che il cantante avrebbe potuto essere salvato. "Ci aveva promesso - dice l'amico - che non si sarebbe mai tolto la vita", ha sottolineato, chiedendosi inoltre perché, nonostante non stesse bene, Payne era stato riaccompagnato in camera e lasciato solo. Payne - riporta Il Corriere della Sera - era stato costretto a trattenersi più a lungo perché l’ambasciata Usa aveva chiesto una visita medica e psichiatrica. "Aveva superato ogni esame, era pulito", ha precisato l'amico. "Aveva intenzione di partire venerdì e tornare a Miami".

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L'amico poi ha raccontato che Payne "non aveva soldi contanti e le sue carte di credito non funzionavano". "Come ha fatto — si è chiesto — a procurarsi la droga (che sarebbe stata rilevata nella sua camera)?". È possibile, ha precisato, che gli sia stata fornita da un dipendente dell’albergo. L’hotel avrebbe già licenziato almeno una persona in seguito a un'inchiesta interna. Stando al resoconto sul Mail, Payne il giorno in cui è morto aveva ricevuto in camera sua tre prostitute, con cui avrebbe poi litigato nella hall dell’albergo perché non aveva contanti. Nelle due ore successive era tornato varie volte alla reception. Che non stesse bene era chiaro: l’ultima volta era svenuto e aveva avuto delle convulsioni. L’albergo lo aveva fatto riaccompagnare in camera, dove era rimasto solo. "Perché non hanno chiamato subito un'ambulanza?". Restano ancora troppi i misteri dietro alla morte dell'ex cantante dei One Direction.