Esteri
Pesca, cambia tutto in Europa: raggiunto l'accordo sulle quote nel Mediterraneo per il 2025
L'accordo garantisce i diritti di pesca dei pescatori dell'UE nell'Atlantico e nel Mare del Nord per il 2025
L’Italia trionfa a Bruxelles: accordo raggiunto con il Regno Unito sulle possibilità di pesca di Europa
I ministri dell’agricoltura europei hanno raggiunto, oggi, un accordo politico sulle possibilità di pesca nell'Atlantico, nel Mare del Nord e nel Mediterraneo per il 2025. Si tratta di un accordo molto importante per un settore da tempo in grande sofferenza in tutta Europa. Il nostro paese sul dossier è da sempre molto attivo e il risultato ottenuto è quindi motivo di grande soddisfazione, per il governo e per il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida in particolare, presente a Bruxelles durante la due giorni del Consiglio europeo.
“Grazie alla posizione assunta dall'Italia, e in particolare all'impegno del ministro Francesco Lollobrigida, il Consiglio Ue dell'Agricoltura ha bloccato per tutto il 2025 la riduzione dei giorni di pesca per la flotta a strascico italiana. Per la prima volta l'Italia ha imposto alla Commissione Ue di evitare tagli dannosi per la stessa sopravvivenza della mostra flotta peschereccia, con forte impatto economico e occupazionale". E’ stato il commento a caldo di Nicola Procaccini, copresidente dell’Ecr al parlamento europeo e membro delle commissioni Envi ed Agri. Ma grande soddisfazione è stata espressa ovviamente anche dal ministro Lollobrigida, che puntava molto su una moratoria per i giorni di fermo della pesca a strascico per il 2025, come era stato inizialmente previsto.
”I negoziati del Consiglio Europeo dell’Agricoltura e della Pesca si sono conclusi con un risultato senza precedenti: per tutto il 2025 nessuna riduzione dei giorni di pesca per la flotta a strascico italiana. È la prima volta che l’Italia ottiene un simile successo, proteggendo concretamente il futuro del settore ittico e delle marinerie nazionali” queste le sue parole, durante una conferenza stampa a margine dell'incontro. L'accordo, raggiunto per consenso dopo due giorni di negoziati, stabilisce i limiti di cattura del pesce, noti anche come "totali ammissibili di catture" (TAC), e i limiti dello sforzo di pesca per i più importanti stock ittici commerciali. Lo sforzo di pesca si riferisce alle dimensioni e alla potenza motrice di un'imbarcazione combinate con il numero di giorni trascorsi a pescare.
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I limiti concordati sono in linea con l'obiettivo di garantire la sostenibilità a lungo termine degli stock ittici e la protezione degli ecosistemi marini, limitando nel contempo l'impatto sulle comunità che dipendono dalla pesca. A seguito del recesso del Regno Unito dall'UE, gli stock ittici gestiti congiuntamente dall'UE e dal Regno Unito sono considerati risorse condivise ai sensi del diritto internazionale. In linea con l'accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione Ue-Regno Unito, entrambe le parti tengono colloqui annuali per concordare limiti di cattura per gli stock condivisi. I colloqui si sono conclusi positivamente e l'esito dell'accordo Ue-Regno Unito è stato adottato mediante procedura scritta, prima del Consiglio "Agricoltura e pesca".
L’UE e il Regno Unito hanno basato il loro accordo sui migliori pareri scientifici disponibili, forniti in particolare dal Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (CIEM). L’accordo raggiunto dalle due parti contribuisce al conseguimento degli obiettivi della politica comune della pesca dell’UE, vale a dire garantire la sostenibilità ecologica, economica e sociale della pesca. L’accordo è in linea con l’accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione concluso con il Regno Unito. Per quanto riguarda gli stock per i quali il CIEM ha formulato un parere di zero catture, le delegazioni hanno convenuto che sarebbe opportuno stabilire TAC specifici per le catture accessorie (specie catturate involontariamente durante attività di pesca riguardanti altre specie specifiche) al fine di evitare situazioni di contingente limitante che porterebbero alla chiusura delle attività di pesca.
Tali TAC sono stati fissati a livelli volti a prevenire un aumento della mortalità per pesca, consentendo nel contempo la ricostituzione degli stock. Per quanto riguarda il Mediterraneo occidentale, i ministri hanno convenuto di ridurre lo sforzo di pesca dei pescherecci da traino del 66% nelle acque spagnole e francesi e del 38% nelle acque francesi e italiane per proteggere gli stock demersali, tenendo conto anche dell'impatto socioeconomico sulle flotte. Inoltre, i ministri hanno convenuto di continuare a utilizzare il meccanismo di compensazione istituito per la prima volta nel 2022, assegnando giorni aggiuntivi ai pescherecci da traino che optano per attrezzi più selettivi o che sono coperti da una misura nazionale di conservazione, come incentivo per aumentare la protezione dello stock.