Esteri
Moldavia, Putin revoca il decreto: ecco perchè si rischia una nuova escalation
Il 7 maggio 2012 la Russia varava il decreto 605 con il quale si riconosceva la neutralità della Moldavia al fine di evitare un conflitto nella Transnistria
Ed ecco la domanda di rito: perché siamo arrivati a questa escalation nei confronti della Moldavia e, senza farci sorprendere, fra poco magari altri Stati? L'ossessione di avere una Grande Russia, magari come quella ai tempi dello Zar, sta spingendo Putin con il suo entourage verso una strada irta di difficoltà, la più evidente è: saranno in grado di sostenere questo ritmo per anni? Ricordiamoci, sempre, che un conflitto qualunque esso sia COSTA in termini di vite umane, non ricambiabili, ed in termini finanziari. Allora la domanda è: hai sufficienti mezzi economico finanziari per sostenere un conflitto pluriennale?
L'Occidente, tanto disprezzato dai portavoce di Putin è disposto a sostenere una causa come quella ai tempi della II Guerra Mondiale? E ammesso e concesso che nessuno giri le due chiavi, altri Paesi che si dicono disposti a dialogare per la pace hanno “potere” sufficiente per sedersi ad un tavolo? Istituzioni come l'ONU, nate per aggregare le Nazioni e non per dividerle, di quali armi diplomatiche dispone per convincere i contendenti che probabilmente c'è una strada percorribile?
Chiudo con un proverbio latino anche riferendomi al discorso di Putin: Noli tu quaedam referenti credere semper: exigua est tribuenda fides qui multa locuntur – Non credere sempre a chi ti dà notizie: bisogna avere poca fiducia in chi parla molto (Catone, distico, 2,20).