Esteri
Ucraina, Usa e Ue avvertono Putin. Ma Mosca serve sia a Biden sia a Bruxelles
Da una parte energia e gas, dall'altra il tentativo di evitare che il Cremlino abbracci definitivamente il rivale numero uno, la Cina. Ecco perché lo zar serve
STATI UNITI ED EUROPA CONTRO PUTIN SULL'UCRAINA: MA ENTRAMBI NE HANNO BISOGNO
Joe Biden avverte che è pronto a inviare truppe della Nato nei paesi dell'Europa nord orientale, nell'anticamera della Russia. L'Unione europea avverte che in caso di invasione dell'Ucraina Mosca pagherà "un caro prezzo" e si prepara a nuove sanzioni. La Germania, suo malgrado, dice di essere pronta a chiudere il gasdotto North Stream 2. Ma la realtà è che, al di là di parole o avvertimenti, un po' tutti hanno bisogno di Vladimir Putin. L'Unione europea per l'approvvigionamento energetico, che come dimostrano le recenti vicende tra scarsezza di risorse e aumento dei prezzi, è fondamentale. Gli Stati Uniti per impedire che la partnership tra Russia e Cina completi la sua transizione e diventi a tutti gli effetti un'alleanza.
Presi uno per volta, i due rivali possono essere sconfitti da Washington. Ma con tutti e due insieme la storia sarebbe completamente diversa. C'è già chi teme uno scenario da incubo, vale a dire un'invasione coordinata tra Ucraina e Taiwan da parte di Mosca e Pechino. Azione che renderebbe difficile, se non impossibile, rispondere a entrambe allo stesso tempo senza un coinvolgimento generale e totale dei partner americani. Più realisticamente, una mancata risposta di Biden a un'azione russa sull'Ucraina potrebbe dare il segnale alla Cina che le mire su Taiwan potrebbero essere realizzate senza subire una risposta militare dalla potenza statunitense.
BIDEN MINACCIA PUTIN CON CONSEGUENZE ECONOMICHE "DEVASTANTI" E TRUPPE NATO
Ecco perché le prese di posizione della Casa Bianca e di Bruxelles vanno sì registrate, ma non magnificate. Biden ha affermato che ci saranno "conseguenze economiche devastanti" per l'economia russa in caso di azione militare in territorio ucraino. Biden ha aggiunto che gli Usa e i paesi della Nato si muoverebbero per potenziare le capacità di difesa del paesi dell'Europa nord orientale. Spauracchio che Putin vuole evitare a tutti i costi. Allo stesso tempo, dal G7 anche l'Unione europea è uscita in maniera decisa sulla questione. Nel comunicato finale del summit di Liverpool si avvisa Mosca che "un'ulteriore aggressione militare avrebbe enormi conseguenze e gravi costi".
"Al momento siamo in modalità dissuasione per prevenire che l'aggressione avvenga ma manderemo un segnale molto chiaro: ogni aggressione contro l'Ucraina avrà un alto costo per la Russia", ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, il quale ha affermato che l'Ue si muoverà in maniera coordinata con Stati Uniti e Regno Unito qualsiasi siano le loro decisioni. La Russia continua a negare di voler invadere l'Ucraina e Putin sostiene che l'appostamento dei militari russi al confine ha sole finalità difensive contro l'allargamento orientale della Nato. Ma allo stesso tempo il titolare del Cremlino sa che può provare a spingere sull'acceleratore per testare le reazioni avversarie. Anche perché sia Bruxelles sia Washington hanno bisogno di Mosca, per motivi diversi.
L'EUROPA PRONTA A SEGUIRE GLI USA, MA HA BISOGNO DI MOSCA PER GAS ED ENERGIA
L'Europa è dipendente sotto il profilo energetico. Basti guardare ai dati. Nel 2020 l’Ue ha importato oltre 320 miliardi di metri cubi di gas naturale provenienti per il 48% dalla Russia. Praticamente la metà. Di più: la Germania, vale a dire il motore politico dell'Ue, è forse il paese più esposto dalle importazioni dalla Russia, visto che coprono circa il 90% del suo consumo interno di gas naturale. Non a caso Angela Merkel ha concluso l'accordo sul North Stream 2, il gasdotto odiato dalla Casa Bianca, nonostante il parere contrario prima di Trump e poi di Biden. La chiusura dei rubinetti delle forniture da parte della Russia ha causato un aumento record dei prezzi e dunque anche delle bollette dei vari paesi europei.
IL TIMORE DEGLI USA: LA PARTNERSHIP RUSSIA-CINA CHE DIVENTA ALLEANZA
Il bisogno di Washington è invece più strategico e geopolitico. Biden vuole evitare a tutti i costi che si realizzi l'allineamento definitivo tra Mosca e Pechino. Eventualità sottovalutata per lungo tempo, forse troppo, dal Pentagono, ma che non appare più fantascienza. Di recente le forze militari sinorusse hanno partecipato insieme a ripetute esercitazioni militari che hanno coinvolto sia le rispettive flotte navali che quelle aeree, nonché le truppe terrestri. Con il passaggio congiunto, tra le altre cose, delle navi militari nello stretto di Tsugaru, che divide le due principali isole dell'arcipelago giapponese.
Avvertimento a Tokyo, sempre più allineata a Washington, e messaggio diretto agli Usa: "Voi fate l'Aukus, ma noi siamo pronti a muoverci insieme". Non a caso Ucraina e Taiwan vengono vissute e presentate spesso in maniera piuttosto speculare. Di recente Putin e Lavrov hanno appoggiato esplicitamente le rivendicazioni cinesi su Taiwan, così come sono usciti diversi articoli sui media di stato di Pechino che presentano la vicenda ucraina in modo favorevole alla retorica del Cremlino. Nei prossimi giorni Putin e Xi Jinping avranno un nuovo colloquio virtuale, l'ennesimo del 2021 "per lo sviluppo del partenariato strategico globale russo-cinese".
LO SPETTRO DELL'AZIONE COORDINATA DI RUSSIA E CINA SU UCRAINA E TAIWAN
Biden sa che non può consentire un'alleanza totale tra i due rivali più insidiosi degli Usa e per questo si presume che prima o poi cercherà di offrire alla Russia una possibilità di cooperazione in funzione anti cinese. Tutt'altro che scontato, però, che quell'offerta non arrivi troppo tardi o che già adesso non sia piuttosto tardi. Intanto, il presidente Usa e quello russo avranno un nuovo colloquio nei prossimi giorni. Il problema, per la Casa Bianca, è che Putin ora sente di avere molte leve negoziali da utilizzare e potrebbe alzare la posta sull'Ucraina. Concessioni statunitensi potrebbero però dare un messaggio sbagliato a Pechino. Un rompicapo per Biden e per l'Europa, che devono mostrare il volto duro alla Russia ma a riflettori spenti devono provare a capire se c'è spazio per un compromesso.