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Romania, elezioni annullate: l'ombra di ingerenze da Mosca nella vittoria del "Trump transilvano"
Con una decisione senza precedenti la Corte costituzionale rumena annulla la vittoria del candidato di destra Calin Georgescu. Sotto i riflettori la campagna social curata da AdNow. Pietrobon ad Affari: "Nuove presidenziali? Non prima del 2025"
Romania, elezioni annullate: l'ombra di ingerenze da Mosca nella vittoria del "Trump transilvano"
Quello che sta succedendo in Romania non ha precedenti. La Corte Costituzionale ha annullato le elezioni dopo la desecretazione di documenti riservati alla sicurezza. I motivi sarebbero chiari e si tratterebbe di ingerenza russa a favore del candidato di destra Calin Georgescu. “Colei che avrebbe dovuto fronteggiare Georgescu al ballottaggio, Elena Lasconi, non si sa se per genuina convinzione o se per cavalcare l'indignazione popolare, sta accusando la Corte di minare le fondamenta del regime democratico. Georgescu grida al golpe.” Così l’analista politico Emanuel Pietrobon, intervistato da Affaritaliani.it. Difficile capire cosa succederà ora. “L'annullamento delle presidenziali accentuerà la polarizzazione politica e potrebbe giocare in senso contrario agli obiettivi di sopravvivenza politica di PSD e PNL. Georgescu non aveva bisogno della Russia per vincere le presidenziali, anche se un aiutino pare che lo abbia ricevuto dalla AdNow della spin doctor di Putin”. L’intervista.
La Corte Costituzionale della Romania annulla le elezioni che avevano visto il candidato di estrema destra, Calin Georgescu, vincitore del primo turno. Cosa sta succedendo?
La Corte Costituzionale della Romania, con sede a Bucarest, ha annullato con voto unanime le elezioni presidenziali e ne ha decretato la ripetizione. A pesare sulla decisione è stata un'indagine di social media intelligence dei servizi segreti che avrebbe raccolto evidenze di illeciti e possibili interferenze straniere nel processo elettorale, nello specifico riguardanti la campagna di Georgescu. Sebbene accolta con favore da alcuni, come l'attuale premier Marcel Ciolacu, la decisione sta dividendo il paese - e la politica. Colei che avrebbe dovuto fronteggiare Georgescu al ballottaggio, Elena Lasconi, non si sa se per genuina convinzione o se per cavalcare l'indignazione popolare, sta infatti accusando la Corte di minare le fondamenta del regime democratico. Georgescu grida al golpe. Certo è che l'evento non ha precedenti: mai era accaduto nella storia della Romania postcomunista che i risultati delle presidenziali venissero annullati dalla Corte costituzionale col pretesto dell'ingerenza straniera.
Si parla di ingerenze russe e condizioni vantaggiose al candidato di estrema destra sui social network. Quanto gravi possono essere secondo lei queste accuse?
Sono emersi legami tra Georgescu e un'azienda di marketing digitale e comunicazione politica con sede a Mosca, AdNow, la cui fondatrice è stata Yulia Serebryanskaya, spin doctor di Vladimir Putin e Dmitry Medvedev. AdNow ha precedenti per disinformazione: durante la pandemia di COVID19 condusse delle campagne contro il vaccino della Pfizer in Europa e Stati Uniti. Ciò detto, l'impatto effettivo di AdNow nella manipolazione del processo elettorale rumeno non è stato valutato ed è tutto da dimostrare. Sembra che Georgescu avesse chiesto all'azienda know how su come portare avanti una campagna elettorale in formato Zelensky, ovvero puramente online, con influencer e a base di meme. Cosa diversa sarebbe stata se Georgescu se avesse ricevuto soldi da Mosca e di questo non si parla affatto nell'indagine che ha scoperchiato il vaso di Pandora. Inoltre, Georgescu non è stato l'unico ad aver fatto campagna elettorale su TikTok creando delle reti di influenza poi bannate per violazione delle norme dell'applicazione: ne è stata trovata (e soppressa) anche una a favore di Mircea Geoana. Georgescu paga una vicinanza a Mosca che indubbiamente puzza, specie alla luce della congiuntura internazionale. Ma è anche vittima dei partiti egemoni, PSD e PNL, che dominano la scena dal dopo-Ceausescu e da anni utilizzano il giudiziario per scopi politici. Non è un caso che la Lasconi, liberale ma alternativa al duopolio PSD-PNL, abbia preso le distanze dalla decisione della Corte costituzionale.
A seguito di questo inaspettato annullamento, adesso che scenari si aprono in Romania?
L'annullamento delle presidenziali accentuerà la polarizzazione politica e potrebbe giocare in senso contrario agli obiettivi di sopravvivenza politica di PSD e PNL. Georgescu non aveva bisogno della Russia per vincere le presidenziali, anche se un aiutino pare che lo abbia ricevuto da AdNow. Prova di ciò è che alle parlamentari, tenutesi in concomitanza col primo turno delle presidenziali, hanno stravinto i partiti di destra ed estrema destra di recente fondazione - AUR, SOS RO, POT -, mentre PSD, PNL e USR - il partito della Lasconi - hanno perduto seggi rispetto alle parlamentari precedenti. Georgescu è espressione del malcontento della Romania profonda, un Trump alla transilvana che ha messo d'accordo i più settori più arrabbiati con l'establishment: agricoltori, giovani, ortodossi. Reagendo con eccesso ai presunti illeciti di Georgescu, che non è sbucato fuori dal nulla, essendo stata la sua ascesa anticipata da fenomeni come AUR, la classe politica tradizionale getta le basi per ulteriori polarizzazione e disillusione, anche tra i più moderati come i liberali della Lasconi, diffondendo tra i rumeni la convinzione che il voto sia inutile e la democrazia una farsa. Un assist che destra antisistema e Russia non si lasceranno scappare.
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Secondo la legge rumena, in caso di annullamento le elezioni, esse dovranno essere ripetute la seconda domenica successiva alla data dell’annullamento. Lei cosa pensa succederà? Crede che questo “scandalo” potrà favorire la liberale Elena Lasconi?
Non è possibile ripetere le presidenziali secondo quanto prescritto dalla legge: non si tratta di rifare un turno, ma di rifare tutto. Verosimilmente, le presidenziali avranno luogo nel 2025. Probabilmente tra fine inverno e inizio primavera, o comunque durante primavera. Sull'esito, molto dipenderà dalla sorte di Georgescu, ovvero se emergeranno prove forti di una collusione con la Russia e se gli verrà impedito di gareggiare. In tal caso, penso che Elena Lasconi avrebbe buone chance di successo.