Esteri
Brexit, Parlamento scozzese pronto a bloccare l'uscita dall'Ue
Il Parlamento di Edimburgo potrebbe cercare tramite un voto dell'assemblea di bloccare la Brexit
Il Parlamento di Edimburgo potrebbe cercare tramite un voto dell'assemblea di bloccare la Brexit. Lo ipotizza la leader scozzese Nicola Sturgeon, senza precisare su quali basi legali questo potrebbe avvenire. Parlando alla Bbc, ha detto che "certamente" chiederà ai deputati (69 del suo partito sul totale di 129) di rifiutare di dare "il consenso legislativo" perché il governo di Londra proceda con l'uscita dall'Ue. Tuttavia, ha ammesso che il governo potrebbe contestare la necessità di avere il consenso di Londra. "Se il Parlamento scozzese deve fare una valutazione su quello è giusto per la Scozia - ha spiegato Nicola Sturgeon - allora sul tavolo c'è l'opzione di dire, noi non votiamo per qualcosa che è contrario agli interessi della Scozia". "Sospetto - ha poi aggiunto - che avrà una visione molto diversa su questo punto e dovremo vedere come finiranno le discussioni".
Kerry a Londra e Bruxelles. Il segretario di Stato Usa, John Kerry, sarà lunedì a Londra e Bruxelles per discutere delle prospettive di uscita della Gran Bretagna dall'Ue dopo la vittoria del 'Leave' al referendum del 23 giugno. A Bruxelles incontrerà l'alta rappresentante per la Politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini, e a Londra (dove sono in corso un terremoto in casa laburista e una fronda tra i tories), il ministro degli Esteri Philip Hammond. Prima del voto, gli Stati Uniti avevano chiaramente tifato per la permanenza nell'Unione Europea. Dopo l'esito della consultazione, il presidente Barack Obama ha sottolineato che comunque le relazioni con Londra restano strategiche e ha auspicato negoziati che "assicurino stabilità, sicurezza, prosperità per l'Europa, la Gran Bretagna, l'Irlanda del Nord e per tutto il mondo".
Kerry a Roma incontra Gentiloni. Kerry è a Roma per incontrare il il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Netanyahu è tornato a parlare con toni critici del processo di pace, criticando il presidente palestinese Abu Mazen che "la settimana scorsa ha di nuovo dimostrato a tutto il mondo di non essere interessato a trattative dirette con Israele".