Esteri

Siria: rapito un monaco della comunità di Dall'Oglio

Nuovo sequestro di un religioso sullo sfondo della guerra civile in Siria. Padre Jacques Mourad, priore del monastero di Mar Elian, e' stato rapito da un commando che lo ha prelevato sotto la minaccia delle armi. Il sacerdote siro-cattolico appartiene alla comunita' di Mar Musa El Habashi, fondata dal gesuita italiano padre Paolo Dall'Oglio, a sua volta sequestrato il 29 luglio 2013 e di cui non si hanno notizie. Con padre Dall'Oglio, padre Murad e' impegnato da anni nel promuovere il dialogo e l'avvicinamento spirituale tra Islam e cristianesimo. Deir Mar Musa, il monastero di San Mose' l'etiope, e' un'oasi di preghiera a nord di Damasco. Secondo alcune fonti locali, contattate dall'Agenzia Fides, il sequestro sarebbe avvenuto lunedi' scorso, mentre altre fonti sostengono che il sacerdote sia stato rapito giovedi'. Il sacerdote e' stato sequestrato a Qaryatayn - piccola citta' della Siria centrale ad un centinaio di chilometri da Palmira - dove da dodici anni guidava la parrocchia siro-cattolica locale e viveva nel monastero Mar Elias. "Ancora non abbiamo novita', sappiamo soltanto che e' stato prelevato da quattro uomini, sicuramente appartenenti ad un gruppo jihadista", ha affermato padre Nawras Sammour, direttore del servizio dei gesuiti per i rifugiati in Medio Oriente, che e' in contatto con la Fondazione vaticana "Aiuto alla Chiesa che soffre". La notizia e' stata confermata oggi dall'arcidiocesi siro-cattolica di Homs, che ha chiesto a tutti i fedeli -scrive l'agenzia vaticana Fides- di invocare il Signore nella preghiera affinche' padre Jacques sia liberato e possa tornare alla sua vita di preghiera, al servizio dei fratelli e di tutti i siriani. Secondo alcune fonti locali, insieme a padre Jacques sarebbe stato prelevato dai rapitori anche il diacono Boutros Hanna. Ma tale indiscrezione non e' stata al momento confermata dall'arcidiocesi siro-cattolica di Homs.

Secondo le prime ricostruzioni, aggiunge l'agenzia vaticana, il rapimento e' stato realizzato da uomini armati giunti in moto al Monastero di Mar Elian. I sequestratori hanno costretto padre Jacques a mettersi alla guida della propria auto e, sotto la minaccia delle armi, gli hanno imposto di dirigersi verso una destinazione sconosciuta. Fonti locali consultate da Fides ipotizzano che dietro il rapimento ci siano gruppi salafiti presenti nella zona, che si sono sentiti rafforzati dai recenti successi dei jihadisti di al-Nusra e dello Stato Islamico in territorio siriano. Padre Jacques Murad e' Priore del Monastero di Mar Elian e parroco della comunita' di Qaryatayn, 60 chilometri a sud est di Homs. L'insediamento monastico, collocato alla periferia di Quaryatayn, rappresenta una filiazione del Monastero di Deir Mar Musa al Habashi, rifondato dal gesuita italiano p. Paolo Dall'Oglio, rapito anche lui il 29 luglio 2013 mentre si trovava a Raqqa, capoluogo siriano da anni sotto il controllo dei jihadisti dello Stato Islamico. Negli anni del conflitto, la citta' di Qaryatayn era stata piu' volte conquistata da miliziani anti-Assad e bombardata dall'esercito siriano. Proprio padre Jacques, insieme a un avvocato sunnita, aveva assunto - scrive Fides- la funzione di mediatore per garantire che il centro urbano di 35mila abitanti fosse risparmiato per lunghi periodi dagli scontri armati. Nel Monastero sono stati ospitati centinaia di rifugiati, compresi piu' di cento bambini sotto i dieci anni. Padre Jacques e i suoi amici hanno provveduto a trovare il necessario per la loro sopravvivenza anche ricorrendo all'aiuto di donatori musulmani. Padre dall'Oglio e' l'unico italiano ancora tenuto in ostaggio nel mondo. La comunita' monastica cattolico-siriaca di Mar Musa, da lui rifondata, promuove il dialogo interreligioso e accoglie infatti anche aderenti alla religione ortodossa. L'attivismo del gesuita ha sempre causato l'irritazione del regime siriano che, nel 2011, minaccio' la sua espulsione dal Paese; espulsione avvenuta poi nel 2012 e che porto' il religioso a trasferirsi nel Kurdistan iracheno. Dopo il rapimento si sono susseguite notizie contrastanti su una sua presunta esecuzione. Fonti piu' recenti invece sostengono che il gesuita sia ancora vivo e nelle mani dei jihadisti sunniti dello Stato islamico (Isis).