Esteri
Sudan, scarcerato l'imprenditore italiano Marco Zennaro
L'imprenditore è stato scarcerato in attesa degli sviluppi dei vari contenziosi a suo carico
Sudan, scarcerato l'imprenditore italiano Marco Zennaro
L’imprenditore italiano Marco Zennaro, in carcere in Sudan da circa due mesi, è stato rilasciato in attesa degli sviluppi dei vari contenziosi a suo carico, già nei prossimi giorni. Lo confermano fonti della Farnesina. La scarcerazione è arrivata pochi minuti fa, nel quadro di un lungo negoziato costantemente seguito dall’ambasciatore a Khartoum e dal direttore generale Luigi Vignali, che si era già recato in missione in Sudan nelle scorse settimane su indicazione del ministro Di Maio. Le stesse fonti confermano che Zennaro si trova agli arresti domiciliari in un albergo e che dovrà comunque rimanere in Sudan per affrontare le varie cause che lo vedono coinvolto.
Nei scorsi giorni i familiari dell'imprenditore avevano denunciato a Fanpage.it le condizioni disumane in cui Zennaro era costretto a vivere: "Le condizioni sono di nuovo peggiorate, con più di 40 persone nella stessa stanza e temperatura vicina ai 50 gradi: non ha un materasso né un letto e nessun diritto di visita, inoltre gli è stata nuovamente negata possibilità di uscire all'aria aperta o di muoversi. Anche l'iter processuale continua ad essere incerto, con informazioni poco chiare e che cambiano rapidamente".
Sudan, Di Maio dopo la scarcerazione di Zennaro: "Seguiamo da vicino"
"Il connazionale Marco Zennaro, in carcere in Sudan da circa due mesi, è stato rilasciato pochi minuti fa. Rimarrà in Sudan in attesa degli sviluppi sui contenziosi che lo riguardano". Lo scrive su facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Ringrazio tutte le strutture del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale coinvolte, in particolare il nostro ambasciatore in Sudan Gianluigi Vassallo, che dal primo istante sta seguendo il caso con il massimo impegno, e il direttore generale Luigi Vignali, al quale avevo chiesto nei giorni scorsi di recarsi in missione sul posto. Continuiamo a seguire da vicino la situazione", aggiunge il ministro.