Esteri
Transnistria, Danzica del XXI secolo? Mosca apre un fronte con la Romania
Nella bandiera ci sono ancora la falce e il martello
La Transnistria farebbe parte della Repubblica di Moldavia con capitale Chişinău, ma...
La Transnistria (Repubblica Moldava di Pridniestrov) è uno “Stato” particolare, nel senso che è uno Stato “de facto”, come si usa dire in ambiente diplomatico, essendo stato riconosciuto solo da tre entità territoriali: l’Abcasia, l’Ossezia del Sud e il Nagorno Karabakh, a loro volta a riconoscimento limitato a livello internazionale dall’Onu.
In realtà, la Transnistria farebbe parte della Repubblica di Moldavia con capitale Chişinău. La “capitale” della Transnistria è invece Tiraspol e il nome deriva dalla sua collocazione geografica sulla sponda orientale - e quindi “oltre” - del fiume Nistro (dal nome originale Dnester che segna appunto il confine con la Moldavia), con la sua imponente chiesa ortodossa dalla cappella dorata, di San Giorgio.
La Transnistria è una delle tante situazioni irrisolte o, almeno, non completamente risolte, eredità del crollo dell’Impero Sovietico. Infatti, la regione era prima parte della Repubblica Sovietica Moldava da cui si proclamò indipendente il 2 settembre del 1990, il che ha poi provocato una guerra civile nel 1992 con un cessate il fuoco gestito da Russia, Transnistria, e Moldavia, che portò alla creazione di una zona (parzialmente) demilitarizzata.
In ogni caso Mikhail Gorbaciov annullò l’atto il 22 dicembre 1990, ma ormai era troppo tardi: la stessa URSS sarebbe stata disciolta il 31 dicembre del 1991, anche se la sua fine fu sancita prima, l’8 dicembre 1991 in Bielorussia (nella dacia di Viskuli,) da Boris Eltsin, Leonid Kravcjuk e Stanislav Shushkevic, rispettivamente presidenti di Russia, Ucraina e Bielorussia. Da notare come nel 2014 la Transnistria abbia chiesto ufficialmente l’adesione alla Federazione Russa, che aveva annesso la Crimea.