Esteri
Usa, Clinton batte Trump 49% a 40,5
Ma il multi-miliardario sta risalendo
Hillary Clinton contro Donald Trump: l'ex first lady e il miliardario sono a un passo dal duello che l'8 novembre portera' uno dei due a conquistare la Casa Bianca. E la media dei sondaggi Usa sembra non lasciare dubbi: Clinto 49% e Trump 40,5. Però negli ultimi giorni il miliardiario americano ha recuperato terreno sull'ex First Lady, almeno l'1,5%.
Nell'ultimo super-martedi', le primarie nei cinque stati del nordest (Connecticut, Delaware, Maryland, Pennsylvania e Rhode Island), il magnate americano ha fatto l'en plein e trionfato in tutte e cinque le 'corse'. Anche l'ex Segretario di Stato ha avuto una serata fenomenale: una vittoria netta in Maryland e Pennsylvania (i 'bottini' piu' ghiotti'), ma anche in Delaware e Connecticut, e ha ceduto il passo a Bernie Sanders solo nel piccolo Stato del Rhode Island. "Questa e' stata la nostra notte piu' grande: mi considero il candidato 'presunto' " repubblicano, ha esultato il tycoon newyorchese nel suo quartier generale, la Trump Tower sulla Quinta Strada, al suo fianco la moglie Melania, il figlio Eric e, tra gli altri, l'ex candidato Gop alla presidenza, Chris Christie. Le vittorie lo hanno portato a un passo dalla soglia dei 1.237 delegati per conquistare automaticamente la candidatura.
"Quando un pugile mette a terra un altro pugile non e' che bisogna aspettare una decisione", ha insistito Trump reclamando la nomination. Intanto sembra non scalfire la sua sicuemra la notizia che sara' chiamato in giudizio per l'accusa di aver truffato oltre 5.000 studenti della sua universita' online per inevstitori immobiliari, che avrebbe operato senza licenza dal 2005 al 2011. L'avvocato di Trump, Jeffrey Goldman si dice anzi soddisfatto della decisione assunta dal giudice Cynthia Kern, della Corte SUprema di New York, di respingere la richiesta della procura di un "giudizio sommario" e di aver disposto invece che si proceda con un processo normale davanti ad una giuria in cui il suo assistito sara' chiamato a testimoniare. Il tutto, pero', anche se e' sicuro di vincere, avverra' durante la campagna elettorale. Per Ted Cruz, che non si e' aggiudicato alcun delegato, il nordest e' stata una debacle preannunciata. Il senatore del Texas e' arrivato sempre terzo, dietro John Kasich, tranne che in Pennsylvania.
Il tuto malgrado l'accordo anti-Trump che i due avevano streto per non farsi concorrenza. La notte ha messo il 'turbo' a Hillary, verso il magico numero di 2.383 delegati necessari per la nomination ma Sanders non accenna a voler mollare e anzi, parlando davanti a 6.500 persone in West Virginia, si e' appellato ai super delegati sottolineando come sia riuscito a conquistare piu' voti dell'ex Segretario di stato tra gli indipendenti e i repubblicani. L'ex first lady ha rivolto a Sanders parole di apprezzamento, corteggiando i suoi sostenitori, e riservando gli attacchi solo al suo papabile rivale del Gop. "L'altro giorno Trump mi ha accusata di giocare la carta dell'essere donna. Ma se combattere per la salute delle donne, per i permessi familiari retribuiti e per equita' nei salari significa giocare la carta di essere donna, allora ci sto'". La replica del miliardario e' arrivata pochi minuti dopo. Se Hillary "fosse un uomo - ha replicato il magnte del 'real estate'- non arriverebbe al 5% dei voti". La parola passa ora all'Indiana, dove i candidati si contenderanno 92 delegati democratici e 57 repubblicani.