Trump e Putin più vicini contro il terrore. L'incontro segreto a Seychelles
Attentato a San Pietroburgo: lunga telefonata tra Donald Trump e Putin insieme contro il terrore. L'incontro segreto a Seychelles
Attentato a San Pietroburgo: la telefonata di Trump a Putin
Donald Trump ha espresso profondo cordoglio alle famiglie delle vittime dei "barbari" attacchi terroristici commessi ieri nella metropolitana di San Pietroburgo e ha chiesto, in una telefonata al collega russo Vladimir Putin di trasmettere parole di sostegno al popolo russo. Putin ha ringraziato il suo omologo americano per la sua solidarietà, ha reso noto il Cremlino.
I presidenti hanno rilevato che il terrorismo è un male che va combattuto insieme. I due presidenti Turmp e Putin hanno convenuto di proseguire i contatti. I due si erano già sentiti dopo l'insediamento di Trump alla Casa Bianca, in una prolungata conversazione telefonica. Putin in serata ha deposto fiori nei pressi della fermata della metro Tecnologicheskij institut, in memoria delle 11 vittime della strage e a omaggio dei 45 feriti.
Il quotidiano "Kommersant", facendo riferimento a una fonte informata dei fatti, ha scritto che i servizi di sicurezza sapevano in anticipo della preparazione di un atto terroristico, ma sono riusciti a evitarlo solo parzialmente. Secondo la pubblicazione, è stato preparato da parte di un gruppo terroristico associato con gli islamisti radicali.
Le agenzie di intelligence non hanno avuto il tempo per prevenire l'attacco tra le fermate della sotterranea di San Pietroburgo Sennaja Ploshchad e Tecnologicheskij institut, ma sono stati in grado di distruggere in parte i piani dei terroristi: con il blocco delle comunicazioni hanno disinnescato la seconda bomba, disarmato in seguito alla stazione "Ploshchad Vosstania", scrive il giornale.
Trump: Wp, incontro segreto a Seychelles - per stabilire un canale di comunicazione tra Trump e Putin
Grazie alla mediazione degli Emirati Arabi Uniti, e' stato organizzato "un incontro segreto" alle Seychelles "per cercare di stabilire un canale di comunicazione" tra l'allora presidente eletto Donald Trump e Mosca. Lo sostiene il Washington Post, citando funzionari statunitensi, europei e degli Emirati e precisando che l'incontro si e' svolto lo scorso 11 gennaio, 10 giorni prima dell'inaugurazione del miliardario. Protagonisti del meeting, stando al Post, un uomo vicino al presidente russo Vladimir Putin ed Erik Prince, fondatore della societa' di sicurezza Blackwater, diventata simbolo degli abusi americani in Iraq, fervente sostenitore di Trump e suo generoso donatore. Sebbene Prince non abbia mai avuto un ruolo formale nell'entourage di Trump si e' presentato ad alti ranghi degli Emirati come "un inviato non ufficiale" del presidente americano, scrive il Washington Post. Prince e' il fratello della ministra dell'Educazione, Betsy DeVos, e vanta relazioni con personalita' del cerchio magico di Trump, a partire dal capo stratega, Stephen Bannon.
"Sebbene l'agenda completa rimanga non chiara, gli Emirati hanno acconsentito a fare da mediatori per l'incontro in parte per vedere se la Russia poteva essere convinta a ridimensionare i sui legami con l'Iran, anche in Siria" come negli obiettivi dell'amministrazione americana, scrive il Wp, in cambio, presumibilmente, di un alleggerimento delle sanzioni contro Mosca. A rappresentare gli Emirati sarebbe stato il principe di Abu Dhabi, Mohammed bin Zayed Al Nahyan, che lo scorso dicembre sarebbe volato a New York anche per incontrare l'ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Michael Flynn. Il meeting, spiega il Wp, e' finito nel mirino dell'Fbi nell'ambito delle indagini sul 'Russiagate', ovvero i legami di Trump con il Cremlino. "Non siamo al corrente di alcun incontro", ha detto il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, mentre un portavoce di Prince ha parlato di "una totale invenzione" perche' l'incontro alle Seychelles, ha precisato, "non aveva nulla a che vedere con il presidente Trump".