Esteri

Usa 2020, il voto ispanico gioia e dolore del dem Biden

di Daniele Rosa

In Arizona i latini determinanti per la vittoria, in Florida per la sconfitta

Mentre tutto il mondo si sta chiedendo come sia possibile che la più grande democrazia, quella americana , stia dando un’immagine di estrema debolezza e confusione con la complessità del suo processo elettorale, il Presidente sta facendo di tutto per peggiorare la situazione. Dichiara la vittoria prima ancora che vengano scrutinati milioni di voti, conferma che secondo lui ci sono stati brogli e minaccia di fare ricorso al Tribunale Supremo per dirimere la questione. Un qualcosa immaginabile soltanto in Paesi dove la democrazia è solo una parola come il Nicaragua, il Venezuela, l’Unione Sovietica, la Bielorussia ma non nel Paese emblema nel mondo dei diritti umani e delle libertà democratiche. 

Ma mentre ci si interroga su questo molti sono i punti di domanda dei risultati che stanno emergendo. Uno di questi è rappresentato dal voto dei latini, voto che sembra non essere andato come i democratici speravano verso Joe Biden.

Nel 2016 Trump non vinse in Florida per colpa dei votanti di Miami che votarono la Clinton.   Quattro anni dopo la Florida, uno Stato chiave per i suoi 29 delegati, sembra aver premiato il repubblicano.Trump ha preso più di 200.000 voti nella sola Miami.Non è quello che si aspettava la campagna di Biden, che praticamente dava per scontato il vantaggio a Miami-Dade.I sondaggi davano per Biden un forte voto ispanico cosa che sembra non essere totalmente avvenuta. I repubblicani hanno saputo leggere le paure e le aspirazioni di cubani, venezuelani e colombiani e sono riusciti a guadagnare i loro voti, decisivi per conquistare lo Stato. Hanno presentato Biden come un socialista che avrebbe portato l’America ad un Governo quasi ‘chavista’. 

Gli stessi latini invece hanno risposto in maniera diversa dall’altra parte del Paese, in Arizona, diventato uno Stato ‘azzurro’ grazie al voto latino forte soprattutto a Phoenix e dintorni.

California, Colorado e New Mexico sono democratici e pure il Nevada.Il Texas resta repubblicano, ma con margini sempre più ridotti. Il margine di Biden tra i votanti ispanici in Arizona è quattro volte più alto di quello della Florida: +30 secondo gli exit poll. Ma la direzione dei voti nello Stato è cambiata, e di molto, rispetto al 2016 : da +27 per Trump nel 2016 a +11 per Biden nel 2020, con una spettacolare inversione di tendenza che in realtà ha avvicinato l'elettore metropolitano della classe media ai latini di qualsiasi condizione socioeconomica.

La Florida invece è andata in direzione opposta. Il margine democratico tra gli ispanici era molto simile qui e in Arizona nel 2016. Il cambio si è avuto negli ultimi quattro anni del Governo Trump.

Il significato di tutte queste solo apparenti contraddizioni è che sempre di più gli ispanici si stanno integrando nel tessuto degli Stati dove vivono alleandosi a volte con le classi medie bianche ed istruite. Ma in alcuni casi, soprattutto quando fanno proprie le stesse paure dei regimi di sinistra dell’America Latina come le migrazioni, la salute, la giustizia e i confini si rivolgono al mondo repubblicano come un porto sicuro. 

I prossimi giorni di ultimi conteggi daranno magari altre sorprese sull’uno o l’altro campo.