Esteri

Usa, dopo un mese Arizona e Wisconsin certificano la vittoria di Biden

di Daniele Rosa

Ma Trump continua a credere di poter ribaltare il risultato.

E anche le autorità elettorali dell’Arizona hanno certificato, dopo quasi un mese dalle elezioni, la vittoria di Joe Biden per circa 10000 voti.

Un’ora dopo l’annuncio anche la Giunta del Wisconsin ha dato ufficialmente la vittoria al democratico con più di 20500 voti.

Queste due conferme annullano in pratica qualsiasi opzione di ribaltare il risultato da parte di Donald Trump.

Normalmente il vincitore delle elezioni viene comunicato in maniera ufficiale solo dopo che media, agenzie, quotidiani e periodici hanno già confermato il vincitore.

In questo caso però le accuse di Trump, soprattutto in alcuni Stati contesi, avevano generato false speranze nei supporter del tycoon.

Diversi sondaggi indipendenti hanno confermato che il 70/80% dei repubblicani sono convinti che Biden abbia vinto le elezioni in maniera illegale. Tutto questo dovuto soprattutto alla campagna mediatica fatta da Donald Trump e dal suo avvocato Rudy Giuliani che continuavano a martellare dicendo che Trump aveva vinto in Stati come Arizona, Wisconsin e Georgia.

Il team elettorale del Presidente aveva sollecitato la ripetizione dello scrutinio in due contee del Wisconsin, e obbligato per tre volte il riconteggio dei voti in Georgia. I risultati hanno soltanto confermato la vittoria del dem.

Nonostante ciò e anche se Donald Trump ha formalmente permesso la transizione al potere, non dà per persa la battaglia.

Il 14 dicembre si riunirà il collegio elettorale, conclave formale in cui i rappresentanti degli Stati esprimono il loro voto in base ai risultati nei loro territori. Il Presidente sembra ancora sperare di sovvertire il processo, facendo pressione sui legislatori e ignorando il significato del voto popolare, cosa proibita dalle leggi statali. Gli avvocati di Trump hanno anche assicurato che continueranno a combattere nei tribunali, nonostante il fatto che fino ad oggi non abbiano raccolto altro che fallimento e derisione nei loro tentativi di dimostrare la frode elettorale.