Esteri

Usa, Obama ha firmato la legge che limita poteri Nsa

Nsa, si chiude l'era Snowden. A poche ore dal via libera del Congresso, Barack Obama ha firmato e promulgato la legge che limita le intercettazioni della National Security Agency (Nsa), rimpiazzandola con un programma di sorveglianza più mirato, dopo che le rivelazioni della "talpa" Edward Snowden sul programma di sorveglianza avevano scatenato polemiche negli Usa e a a livello internazionale. Il testo, denominato "Usa Freedom Act", aveva superato il vaglio della Camera dei rappresentanti il mese scorso con una schiacciante maggioranza e ora è stato stato approvato dal Senato con con 67 voti a favore e 32 contrari.
  
Nelle ultime 48 ore si era aperto un vuoto legislativo, denunciato da Obama, dopo che il Senato non era stata infatti in grado di accordarsi su una norma sostitutiva prima della decadenza del "Patriot Act" (il 31 maggio) che, varato all'indomani degli attentati alla Torri Gemelle, consentiva alla Nsa di procedere a sistematiche registrazioni di dati telefonici. Ora i dati telefonici saranno raccolti e rimarranno in possesso delle società telefoniche e verranno rilasciati su specifica richiesta e dopo una valutazione caso per caso.

Se vince sul fronte della privacy, Obama perde invece su quello della sanità. La Obamacare, infatti, la riforma della sanità voluta strenuamente dal presidente inizia a lasciare pezzi per strada. E' stata la battaglia cui il numero uno della Casa Bianca ha tenuto di più, per cui non ha risparmiato energie fino allo scontro diretto con i Repubblicani, giungendo allo shutdown (la chiusura, temporanea, delle attività di governo). 

Come ha rivelato la stessa aministrazione Obama, riferisce il New York Times, rispetto al picco raggiunto lo scorso anno di 11,7 milioni di persone iscritte alla nuova forma di assistenza sanitaria, a marzo di quest'anno 1,5 milioni, pari al 13%, hanno perso l'assistenza perchè non sono stati più in grado di pagare i premi che loro stessi avevano scelto tra quelli - calmierati - offerti dalla Obamacare. Il grosso di quelli che ancora resistono, continuando a pagare i premi seppur ridotti, lo fanno perchè ricevono (l'85% pari a 6,4 milioni di persone) qualche forma di sussidio. Sussidi però a rischio in attesa che la Corte Suprema si esprima sulla loro costituzionalità.