Esteri

Usa - Russia ad alta tensione: l'ambasciatore Sullivan rientra a Washington

di Alessandro Grandi

Sullivan: “Consulterò il presidente Joe Biden”. In sostanza accetta l'invito a rientrare fatto da Putin, che non l'ha formalmente espulso Tensione alta

John Sullivan, ambasciatore degli Stati Uniti in Russia volerà alla volta di Washington per consultazioni. “Credo che per me in questo momento sia molto importante discutere direttamente con i miei nuovi colleghi dell'amministrazione Biden sullo stato attuale delle relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Russia” ha detto l'ambasciatore che per smorzare un po' la tensione evidente fra i due stati ha aggiunto “inoltre non vedo la mia famiglia da oltre un anno e questo è un motivo altrettanto importante per tornare a casa. Ma tornerò a Mosca nelle prossime settimane e comunque prima di qualsiasi incontro fra il presidente Joe Biden e il presidente Vladimir Putin”.

Un viaggio verso casa quello di Sullivan che era stato anche auspicato da Mosca, che più volte nei giorni scorsi lo aveva consigliato di rientrare “alla base” per consultazioni.

Nel frattempo, nonostante Biden stia premendo per organizzare un incontro con il presidente russo, Putin ha già detto no: è molto complesso adesso incontrarsi e sicuramente sarebbe “ impossibile” nelle prossime settimane.

La situazione fra Russia e Usa è particolarmente tesa in questo periodo. Lo spostamento di militari russi nella zona occidentale di confine per testare nuove armi, le nuove sanzioni bilaterali e il caso di Alexei Navalny, non hanno fatto altro che accentuare la tensione.

Il gioco degli ambasciatori in viaggio non inizia con Sullivan. Putin, infatti, aveva richiamato Anatoly Antonov, ambasciatore russo a Washington, dopo essere stato accusato di aver interferito nelle elezioni del 2020, essere stato definito 'assassino' da Biden ed essere stato velatamente minacciato di dover pagare un prezzo alto per i suoi comportamenti. Tutto nel marzo scorso.

Proprio in merito alle presunte interferenze nelle elezioni del 2020, l'amministrazione Usa la scorsa settimana ha espulso dieci diplomatici russi accusandoli di aver avuto un ruolo nella vicenda dell'hacking della catena di approvvigionamento di SolarWinds.

Non si è fatta attendere la reazione di Mosca che a sua volta ha espulso 10 diplomatici statunitensi e ha preso di mira le operazioni dell'ambasciata americana, raccomandando anche all'ambasciatore di lasciare il Paese. Cosa che è puntualmente avvenuta. Anche se con la scusa delle consultazioni e senza una formale espulsione.

Ad ogni modo le consultazioni degli ambasciatori con i loro presidenti e i governi di riferimento è una cosa normale quando si viene a creare un forte clima di tensione come quello attuale fra Usa e Russia.