Esteri
Gb, il Labour perde ma non crolla. Scozia, triondo nazionalista
Voto Gb, primo sindaco musulmano a Londra
Vittoria indipendentista - ma non trionfo - in Scozia, dove crolla il Labour che altrove, invece tiene. A parte l'elezione a Londra del primo musulmano alla guida di una capitale europea, data ormai per certa, è questo il principale dato politico emerso dall'"election Day" in Gran Bretagna, dove ieri gli elettori sono stati chiamati alle urne per 124 consigli comunali, per eleggere i primi cittadini di grandi città e per rinnovare le assemblee scozzese, del Galles e dell'Irlanda del Nord. Il Partito nazionale scozzese (Snp) ha vinto le elezioni regionali, ma ha perso la sua maggioranza assoluta, mentre i conservatori hannno 'battuto' i laburisti divenendo la principale forza di opposizione. In Scozia, lo Snp ha conquistato 63 seggi su 129, ovvero sei in meno rispetto ai 69 ottenuti nel precedente scrutinio del 2011 e ben lontano dai 71 seggi che gli attribuivano gli ultimi sondaggi. L'attuale Primo ministro di Scozia, Nicola Sturgeon, a spoglio non ancora ultimato ha rivendicato una vittoria "storica". "E' già chiaro che lo Snp ha ottenuto la terza elezione consecutiva al Parlamento" scozzese, ha commentato. "E questo è storico per lo Snp", ha aggiunto. Ma il partito indipendentista non sarà in grado di formare un governo di magggioranza e dovrà contare sull'appoggio di formazioni più piccole come i Verdi (6 seggi, +4), contro i conservatori. Guidati dalla simpatica neo leader Ruth Davidson che non nasconde la sua omosessualità, i conservatori si sono assicurati 16 nuovi seggi rispetto al 2011, portando a Holyrood 31 deputati. Questa vittoria al di sotto delle aspettative dello Snp potrebbe invece un pò raffreddare le rivendicazioni degli indipendentisti a meno che il Regno Unito non voti per l'uscita dall'Unione europea al referendum sulla Brexit il 23 giugno.
Pesante il risultato dei laburisti, che perdono 13 seggi nel loro ex feudo scozzese, conquistandone solo 24. Quattro i seggi ottenuti dai liberal-democratici. Ma altrove nel Paese, dove si sono tenute elezioni regionali e locali, il risultato laburista è stato meno pesante del previsto, cosa che permette al leader Jeremy Corbyn - sotto assedio da parte di un'ala del partito che vorrebbe sbarazzarsi di lui - di tirare un minimo respiro di sollievo. In Galles, con lo spoglio arrivato a 56 seggi su 60, il Labour vinceva 29 seggi, restando praticamente invariato rispetto al voto del 2011. Il Partito eurofobo Ukip fa quanto a lui per la prima volta l'ingresso in un Parlamento regionale, con 6 seggi all'assemblea gallese. E sugli 80 dei 124 comuni i cui risultati sono stati già pubblicati, il partito laburista ne ha mantenuti 41, perdendone uno solo mentre i conservatori ne hanno vinti 20. Infine, si è votato anche in Irlanda del Nord, in questo che la stampa britannica ha ribattezzato il "Super Thursday". Ma nel pomeriggio i risultati erano ancora provvisori e prospettavano il mantenimento dello status quo allo Stormont, il Parlamento regionale nordirlandese di Belfast. I protestanti del Dup manterrebbero i 38 seggi contro i 29 per Sinn Fein. Il Partito unionista si avvia a riconquistare i 16 seggi vinti nel 2011.