Esteri
Zelensky accusa Germania-Ungheria, bloccano l’embargo energetico a Mosca
"Le violenze di Bucha ci portano ad essere vicini a interrompere i colloqui di pace”
Guerra Russia-Ucraina, Zelensky accusa Germania e Ungheria: "Bloccano l’embargo energetico a Mosca"
Volodymyr Zelensky ha attaccato duramente i paesi europei che continuano ad acquistare petrolio russo: “sono soldi sporchi del sangue di altre persone", ha denunciato il presidente ucraino in un'intervista alla Bbc. Zelensky ha chiamato in causa soprattutto la Germania e l'Ungheria, accusandole di bloccare gli sforzi per un embargo sulle vendite di energia, da cui la Russia dovrebbe guadagnare oltre 300 miliardi di dollari quest'anno. "Alcuni dei nostri amici e partner capiscono che ora è un momento diverso, che non è più una questione di affari e denaro, ma è una questione di sopravvivenza", ha aggiunto il presidente ucraino.
Inoltre, il presidente Zelensky ha chiarito che le atrocità commesse dalle truppe russe a Mariupol e nella periferia di Kiev, a Bucha e Borodyanka, hanno ulteriormente ridotto le possibilità di colloqui di pace con i russi. Quanto accaduto a "Bucha ci porta ad essere vicini a interrompere i colloqui di pace”, ha aggiunto il presidente ucraino. "Non si tratta di me, si tratta della Russia. Non avranno più molte possibilità di parlare con noi". Zelensky parlando di Mariupol ha spiegato che "oltre alle decine di migliaia di morti, molti sono scomparsi" e "sono stati portati in Russia, alcuni nei campi, altri in altre città".
Guerra Russia Ucraina, l'Europa lavora a un nuovo pacchetto di sanzioni
Secondo quanto risulta all'agenzia di stampa economica Radiocor la Commissione europea sta lavorando da giorni alla definizione del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia tra le quali e' previsto ci saranno anche misure sull'importazione di petrolio. Scrive Radiocor: "Ancora non c'è un accordo, tuttavia c'e' la consapevolezza generale che la Ue dovra' compiere ulteriori mosse per stringere la corda attorno alla Russia. Secondo fonti coinvolte nelle discussioni in corso a molteplici livelli fra le istituzioni europee e fra i governi, non ci sara' una decisione sul sesto pacchetto prima del 24 aprile quando in Francia si votera' per il secondo turno delle presidenziali. A meno che, naturalmente, la situazione militare sul terreno in Ucraina non richieda di accelerare l'ulteriore stretta contro Mosca".
Continua Radiocor: "Così come è stato deciso per il carbone, tra le opzioni allo studio una moratoria (entrata in vigore dello stop alle importazioni spalmata nel tempo), la differenziazione tra prodotti petroliferi. L'edizione on line di The New York Times indica che si sta profilando un consenso per uno stop piu' rapido alle importazioni di petrolio trasportato via nave. Il che implica per il petrolio trasportato via 'pipeline' un periodo piu' lungo di entrata in vigore del blocco. Le modalita' dell'embargo saranno quindi oggetto di faticose trattative. L'Ungheria ha indicato nei giorni scorsi che per passare alle sanzioni su petrolio e gas russi occorre una discussione politica (Consiglio europeo) data l'importanza della decisione".