Esteri
Zelensky al Consiglio europeo: “Nato unica speranza, servono 50 miliardi di euro per i nostri droni”
Sul tavolo della riunione in programma oggi e domani ci sono innanzitutto i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, poi il tema delle migrazioni. Ma non solo
Zelensky al Consiglio Ue: “Nato unica speranza, servono 50 miliardi di euro per i nostri droni”
Prende il via a Bruxelles la due giorni del Consiglio europeo. Durante l'evento, il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha esposto il suo "piano per la vittoria". La sessione odierna è stata anticipata ieri da un incontro inedito tra l'UE e il Consiglio di cooperazione del Golfo, durante il quale i leader sono riusciti a raggiungere un accordo politico non scontato su una dichiarazione finale congiunta che include dichiarazioni esplicite riguardanti Russia e Iran.
I temi del Consiglio Ue
Sul tavolo della riunione in programma oggi e domani ci sono innanzitutto i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, poi il tema delle migrazioni, la competitività dell’Unione europea, il semestre europeo con l’approvazione delle raccomandazioni specifiche per Paese, i cambiamenti climatici - in vista delle conferenze di Cali e Baku - e questioni specifiche di politica estera, compresi gli sviluppi in Georgia, Moldova, Venezuela e Sudan.
Zelensky: "Fare presto sui 50 miliardi, servono per i droni"
Arrivando al vertice, qualche ora prima, Zelensky aveva sottolineato come sia imperativo che i leader dell'Ue decidano in fretta sul prestito da 50 miliardi concordato in ambito G7 perché le risorse servono per costruire i droni con cui l'Ucraina combatte la sua guerra.
"Il momento è adesso, spero che nessuno blocchi questa iniziativa, ne abbiamo bisogno il prima possibile", aveva aggiunto, specificando che il "piano per la vittoria" serve per "rafforzare l'Ucraina" anche dal punto di vista "diplomatico".
"Molte persone hanno condiviso queste idee", aveva sottolineato concedendo che alcuni punti non sono nuovi, come l'abolizione delle restrizioni sulle armi a lungo raggio. "Prima tutti ci hanno detto no, poi hanno visto che abbiamo sviluppato le nostre capacità e alcuni Paesi ci hanno ripensato - aveva concluso Zelensky - Ora dobbiamo ancora convincere alcuni partner dentro l'Ue e, insieme, anche fuori dall'Ue".