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I Maestri del Panettone danno il via al riconoscimento del lievitato italiano
Il tipico dolce natalizio è quello tricolore. Parte la raccolta di firme rivolta agli operatori del settore, alle aziende di pianificazione e pasticceria
Ci saranno i migliori lievitisti dell’arte bianca, provenienti da tutte le regioni: Sicilia, Campania, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia. Da Sal De Riso e Salvatore Gabbiano (nella foto) ad Alfonso Pepe e Luigi Biasetto, tutti assieme scenderanno in campo a tutela del panettone italiano come tipicità esclusiva della nazione italica. L’occasione è l’edizione 2019 de “I Maestri del Panettone” e l’appuntamento in programma fino al 1° dicembre presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci-Le Cavallerizze di Milano. Da qui, lanceranno l’iniziativa “Il Panettone è italiano” per promuovere la raccolta firme rivolta a tutti gli operatori del comparto, alle aziende di panificazione e pasticceria, ai produttori di materie prime nonché alle imprese dirette e indirette legate al panettone. Con l’obiettivo di stimolare il settore affinché riconosca il valore dell'italianità di un prodotto diventato ormai celebre in tutto il mondo e la necessità di codificarne e tutelarne le caratteristiche e le origini. Infatti, benché il “Pan de Toni” sia nato a Milano, è il Brasile che vanta una produzione di 200 mila tonnellate di panettoni industriali venduti in 80 Paesi. “Il panettone è italiano”, è una campagna promossa dall’editore di Cucine d’Italia, Silvia Famà, e nasce con l’obiettivo di ottenere per il panettone il riconoscimento di una denominazione di origine protetta. A questo scopo è stata lanciata una raccolta firme da presentare al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova. A Milano ci saranno 26 maestri pasticceri di calibro internazionale. Molti provenienti dal Sud perché, se il panettone ha origini settentrionali, nel Mezzogiorno ha incontrato la maestria di tanti pasticceri ed eccellenti prodotti locali come le albicocche del Vesuvio, dette “pellecchielle”, le nocciole di Giffoni, le mandole di Avola o i fichi del Cilento. Luigi Biasetto, Relais Dessert di Padova, lancia l’appello: “Uniamoci e facciamo squadra, come hanno fatto i napoletani per ottenere il riconoscimento, da parte dell’Unesco, de “L'Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” come patrimonio culturale dell’umanità. Il Panettone è italiano, in tutte le sue declinazioni da Nord a Sud, ed è giusto che ottenga un riconoscimento in quanto tipicità esclusiva italiana, attraverso una denominazione che ne garantisca l’unicità”
Il più celebre lievitato made in Italy, simbolo dell'eccellenza enogastronomica del Paese, è ormai da tempo oggetto di imitazioni low cost e contraffazioni. Secondo Coldiretti, infatti, il cosiddetto italian sounding, solo nel comparto agroalimentare, sottrae all'economia italiana ogni anno 100 miliardi di euro e oltre 300.000 posti di lavoro e il trend è in rapida ascesa, tanto che si è registrato un aumento del 70% negli ultimi 10 anni. Alla luce di questa consapevolezza, diventa importante salvaguardare sia il prodotto che le oltre 43.000 imprese specializzate nella pasticceria in Italia, che contano 155mila addetti, oltre che i grandi marchi industriali.
La campagna "Il Panettone è Italiano" è supportata anche dall’Istituto Cooperazione Paesi Esteri (Icpe).