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Altro che dieta mediterranea, in Italia cresce la cattiva alimentazione
Secondo uno studio dell'Università Niccolò Cusano, i disturbi della nutrizione sono cresciuti del 900% rispetto al 2000. Solo il 30% degli italiani mangia sano
Altro che dieta mediterranea, in Italia cresce la cattiva alimentazione: solo il 30% delle persone mangia in modo sano
Circa 3 milioni. È questo il numero impressionante delle persone in Italia affette da disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) nel 2023. Si tratta di una crescita del 900% rispetto al 2000. Oggi soltanto il 30% della popolazione mangia in modo sano ed equilibrato. Ma non solo: a soffrirne oggi sono soprattutto i giovanissimi e non più solo il sesso femminile perché patologie come bulimia e anoressia colpiscono anche il sesso maschile. La fotografia è stata scattata dall'Università Niccolò Cusano, che ha pubblicato una nuova infografica sulla nutrizione in Italia in occasione del summit Fao organizzato dalle Nazioni Unite a Roma sull'alimentazione.
Dallo studio emerge che il comportamento degli italiani a tavola è peggiorato durante la pandemia e continua ancora oggi a destare preoccupazione. Se nel 2000 i casi conclamati di DNA in Italia si aggiravano intorno ai 300mila, 23 anni dopo la percentuale di nuovi casi è salita del 113%, marchiando lo stesso fenomeno con un numero forte e difficilmente superabile: +900%.
Dall’anoressia al binge eating (ovvero abbuffate di cibo incontrollabili), passando per la bulimia nervosa e l’obesità grave. Ogni patologia riscontrata si porta dietro disagi psicologici e psichiatrici che si traducono in disturbi dell’umore, disturbi ossessivo-compulsivi e disturbi della personalità, portando a popolare, in Italia, reparti di psichiatria, recupero e riabilitazione funzionale e medicina generale.