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Cibo, meno sprechi e più doggy bag. In Aula la proposta di legge per l'obbligo

Di Redazione Cronache

Per primi ad adottarla furono gli Usa, poi in Inghilterra alla fine degli anni Settanta mentre in Francia e Spagna è diventata obbligatoria nel 2021 e nel 2022

Cibo, basta sprechi: arriva la proposta di legge per rendere obbligatoria la doggy bag

"Obbligatorietà della doggy bag" è la proposta di legge che Forza Italia ha presentato alla Camera. "Con l’obiettivo – spiega il primo firmatario Giandiego Gatta – di contribuire a contrastare lo spreco alimentare, una delle finalità fissate nell’Agenda Onu 2030". Sarebbe un atto di buon senso, spiega Gatta, ma avrebbe anche uno scopo sociale e solidale. Perché anziché riscaldare il brasato il giorno dopo, ancora più bello sarebbe farne dono a chi non può permetterselo. Non vale fare gli spiritosi e dire: ma io un cane non ce l’ho.

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In Italia - riporta il Quotidiano.net - secondo i dati della Fondazione Bdfn, ognuno di noi spreca 65 chili di cibo pro-capite l’anno per comportamenti sbagliati nel consumo sia a casa sia fuori. Nel resto del mondo lo hanno capito in tanti, noi ancora facciamo fatica: è stato calcolato che al ristorante finisce nel bidone dell’immondizia il 50% del cibo ordinato.

Secondo un’indagine Coldiretti il 25% degli italiani ritiene la doggy bag sia un’usanza barbara e da maleducati o comunque si vergogna a chiederla. Il 12% la chiede raramente, il 15% non saprebbe cosa farsene e il 28% finisce tutto, per non avere rimorsi o perché ricorda che la nonna, alla faccia del galateo, raccomandava di non lasciare niente nel piatto.

Gli americani ci erano arrivati già negli anni Quaranta e le prime città a introdurre la pratica virtuosa della doggy bag furono Seattle e San Francisco, nella prima su iniziativa di un network di ristoranti, nella seconda grazie ai caffè che lanciarono i Pet Pakit, piccole confezioni di cibo avanzato per gli animali domestici. In Inghilterra la busta anti spreco è stata introdotta alla fine degli anni Settanta, in Francia è diventata obbligatoria nel 2021 per i locali con più di 180 coperti ma ricordiamoci che qui per legge i supermercati sono obbligati a donare i prodotti avanzati al circuito del volontariato, con multe e perfino il carcere per chi sgarra.

Sulla stessa linea dal 2022 la Spagna, dove sono anche andati a monte del problema: obbligare le aziende che producono e trasformano il cibo a stilare un piano di prevenzione delle perdite per dirottare gli avanzi. In Italia un’idea banale ma formidabile ha dovuto finora superare le montagne russe della burocrazia, con una serie di contestazioni e una storica sentenza della Corte di Cassazione del 2014 che ha sancito il diritto dei clienti di portarsi via gli avanzi a costo di sembrare morti di fame. Abbiamo la legge 166/16, la cosiddetta norma antisprechi: punta sull’educazione alimentare nelle scuole e parla di doggy bag, senza però renderla obbligatoria come propone FI.

La lotta allo sperpero del cibo non a caso è uno degli obiettivi fissati nell’Agenda Onu 2030, che prevede di dimezzarlo entro, appunto, il 2030. Non a caso l’Europa ha adottato la ‘Farm to Fork’ Strategy for a fair, healthy and environmentally-friendly food system’, un programma ‘dalla fattoria alla forchetta’ proprio per arrivare a consumare in modo più sostenibile e ridurre gli sprechi a 360 gradi.