Food

Deforestazione del Cerrado: la colpa è anche dell'industria della carne

di Redazione Food

Una delle aree del Brasile che contribuisce a contrastare i cambiamenti climatici è a rischio

Global Witness afferma che le tre grandi industrie della carne brasiliana stanno contribuendo alla deforestazione della savana del Cerrado

Il Brasile è considerato il polmone del Pianeta soprattutto grazie alla foresta Amazzonica, che negli anni ha rischiato di scomparire portando così il 10% della biodiversità. Fortunatamente oggi la deforestazione è in calo in questo ecosistema ma non si può dire lo stesso della savana del Cerrado, meno conosciuta ma ugualmente importante per la salute della Terra. Stando a un report della ong Global Witness buona parte della responsabilità è da imputare alle grandi industrie della carne.

Leggi anche: Pesca e sostenibilità: un nuovo documentario di De Augustinis

La savana del Cerrado è ampia quasi 2 milione di chilometri quadrati, pari a circa la metà di tutta l'Unione Europea, è si trova tra Brasile, Paraguay e Bolivia. Al suo interno, come riporta wisesociety.it, troviamo 6mila specie di alberi, 14mila di insetti e circa 200 di mammiferi. Grazie alla radici delle piante molto lunghe che caratterizzano la zona, tanto la valerle il soprannome di "foresta capovolta", si stima che nel 2017 siano state immagazzinate 13.7 miliardi di tonnellate di CO2, ovvero più di quelle emesse dalla Cina nel 2020.

Leggi anche: Pulcini in sovrappeso e malati: ecco i polli che arrivano nei nostri piatti

Il Brasile punta ad azzerare la deforestazione in Amazzonia entro il 2030 ma nella savana del Cerrado la politica governativa è molto diversa. La quantità di ecosistema intaccato dall'uomo è passato da 5.500 chilometri quadrati nel 2022 a 7.800 chilometri quadrati nel 2023. Agli agricoltori è stato richiesto di preservare soltanto il 20% del proprio appezzamento di terreno, contro l'80% previsto in Amazzonia.

Leggi anche: Innocenzi: "C'è conflitto di interessi tra eurodeputati e lobby della carne"

Global Witness afferma che la deforestazione nella savana del Cerrado è da imputare soprattutto alle tre maggiori aziende brasiliano del confezionamento della carne: JBS, Marfrig e Minerva. Nella zona vivono 32,8 milioni di bovini e buona parte sono collocati in zone dove l'ecosistema andrebbe conservato (35,5%). Global Witness ha contattato le aziende citate e tutte affermano di rispettare le leggi brasiliane sulla deforestazione e gli accordi presi con il Governo