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S.Spirito, il quartiere della movida fiorentina pronto a riaprire in sicurezza
I titolari dei locali dello storico quartiere di Firenze hanno presentato un progetto che consenta di utilizzare gli spazi all'aperto per tutta l'estate
Dopo due mesi di lockdown, gli imprenditori della ristorazione di Piazza Santo Spirito, guidati da Pasquale Maruca titolare della storica insegna Gustapanino, sono pronti a ripartire in sicurezza. Ma chiedono di poter utilizzare gli spazi esterni. La decisione alla Soprintendenza.
Sono passsati poco meno di tre anni da quando la prestigiosa guida turistica pubblicata negli Stati Uniti Lonely Planet aveva definito l'Oltrarno fiorentino (San Frediano e Santo Spirito) il quartiere più cool del mondo, grazie alla sua alta concentrazione di storiche botteghe artigiane, uno dei luoghi da non perdere in quanto a nuove tendenze. Amato dai giovani, alla moda, con il suo fascino di “hipster” e i suoi locali dove i fiorentini e gli studenti stranieri delle oltre 40 università internazionali si ritrovano per degustare i migliori cocktail della città, San Frediano e Santo Spirito era segnalato come primo degli spazi urbani di tendenza da visitare assolutamente, anche più cool di Seongsu-dong a Seoul o The Triangle a Lisbona. Per la celebre guida americana, anche se Londra, New York o Rio de Janeiro restano nella top ten dei luoghi da cui passare, le storiche botteghe artigiane dell'Oltrarno permettono di vivere e toccare un glorioso passato che ha reso celebre Firenze e la Toscana nel mondo. San Frediano e Santo Spirito nascondono infatti piazze, stradine e angoli deliziosi, vanta tesori artistici come la basilica di Santa Maria del Carmine (Cappella Brancacci decorata da Masaccio), la chiesa di Santo Spirito (progettata dal Brunelleschi), e quella del Cestello, che si affaccia sul Lungarno. Sembra incredibile che a distanza di appena tre anni, la fruizione di questo patrimonio storico e culturale sia stato messo in discussione dalla pandemia del Coronavirus. Il turismo internazionale e gli studenti delle università straniere sono letteralmante spariti, le piazze si sono svuotate e il reddito di molti fiorentini, che spesso si erano basati sugli affitti delle seconde case di proprietà tramite i più noti portali web, ha subito un azzeramento. Dopo due mesi di lockdown, gli imprenditori della ristorazione di Piazza Santo Spirito, guidati da Pasquale Maruca titolare dell'ormai storica insegna Gustapanino, noostante tutte queste problematiche derivanti da uno spopolamanto senza precedenti, sono pronti a ripartire in sicurezza. E non chiedono di anticipare la data fissata dal Governo del 1 giugno, ma vogliono farlo seguendo le misure di distanziamanto sociale. Per riaprire propongono all'amministrazione comunale fiorentina, guidata dal sindaco Dario Nardella, che proprio ieri lanciava l'allarme sui conti in rosso del Comune dovuti alla mancanza di incassi derivanti della tassa di soggiorno e altre imposte locali, di poter utilizzare la piazza di Santo Spirito con i tavolini per poter servire in sicurezza i clienti. Solo così potrebbe essere praticamente inalterata la capienza dei locali ed evitare di dover licenziare i dipendenti. La decisione, però, non dipende tanto dal Sindaco, che si è reso subito disponibile a non far pagare la tassa di occupazione di suolo pubblico, ma spetta alla Soprintendenza che deve dare il suo parere vincolante, trattandosi di una piazza storica e vincolata anche nella disposizione dei dehors esterni. Da parte loro, i titolari di ristoranti e bar hanno presentato un progetto di disposizione di tavoli e sedie che preveda una distanza di sicurezza per il distanziamanto sociale e, al tempo stesso, la possibilità di movimento per i veicoli di soccorso e delle forze dell'ordine. Solo cosi, affermano gli imprenditori della ristorazione, si potrebbe in parte riparare a questa situazione disastrosa mantendo l'occupazione dei dipendenti.