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Palmira ostaggio dell'Isis. "Minato il sito Unesco"

I seguaci di Abu Bakr al Baghdadi, costretti a ritirate strategiche su tutti i fronti, compreso quello libico, sono in difficoltà anche a Palmira dovi i soldati siriani fedeli a Bashar al Assad "avanzano verso la città" e i miliziani del Califfo nero avrebbero iniziato a minare le rovine dell’antica città di Palmira, in Siria. È l’Osservatorio per i diritti umani in Siria che, da Londra, fa sapere di aver raccolto testimonianze in base alle quali lo Stato Islamico ha fatto affluire ingenti rinforzi nella città catturata in maggio, impiegando in particolare "esplosivi per minare il perimetro delle rovine". Non è chiaro se Isis si prepari a distruggere le rovine dell’antica città romana, risalente a circa 2000 anni fa, oppure se voglia resistere ad un’offensiva delle truppe governative, intenzionate a riconquistarla.
FRONTE IRACHENO. Mentre il mondo attende con trepidazione di sapere quale sarà la sorte delle meravigliose rovine di Palmira, a Mosul, capitale irachena del califfato, l'Isis si prepara alla battaglia. Proprio nell'antica città a nord di Bagdad nel mirino degli iracheni e alleati pronti a lanciare la maxi offensiva, i jihadisti hanno rapito oltre 1.200 minori, per addestrarli alla guerra. Sono fonti curde a farlo sapere, spiegando che il Califfo potrebbe volerli trasformare in scudi umani per difendere la città, anche in questo caso, da incombenti tentativi di riconquista.
RUSSIA NEL MIRINO. Ma, anche se in Siria e Iraq l'Isis appare oramai sulla difensiva, i jihadisti non demordono e anzi sfidano ufficialmente anche Vladimir Putin: il gruppo ha battezzato la nascita della Wilayat Qawqaz (la provincia del Caucaso). La 'provincia' include milizie islamiche cooptate in Cecenia, Daghestan, Inguscezia e altre regioni a maggioranza musulmana del Caucaso russo. Ancora benzina sul fuoco nella turbolenta regione tra il Mar Caspio e il Mar Nero.