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Expo Dubai 2020, padiglione Italia con bucce d’arancia e fondi di caffe

Expo 2020, Matera lancia Padiglione Italia nel segno dell'innovazione e della sostenibilità

Al via a Matera il tratto decisivo del percorso di avvicinamento dell’Italia e dei suoi territori all’Esposizione Universale di Dubai che sarà inaugurata esattamente tra un anno, il 20 ottobre del 2020. Il Padiglione del nostro Paese viene per la prima volta presentato da architetti e project designer presso la Cava del Sole di Matera, la Capitale Europea della Cultura 2019.  “L’Italia porta all’Expo 2020 un Innovation Hub, un padiglione dalla struttura innovativa, ispirato ai più avanzati elementi di sostenibilità e di economia circolare, che non sarà semplicemente un luogo espositivo, bensì dimostrativo della competenza italiana e del migliore ingegno e talento nazionale,” spiega Paolo Glisenti, Commissario Generale di Sezione per l’Italia per Expo 2020 Dubai.  All’evento di presentazione del Padiglione sono presenti il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti. Interviene Sua Altezza il Ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Sceicco Abdallah Bin Zayed Al Nahyan. I rappresentanti di alcune delle aziende partner tecnici e sponsor del Padiglione Italia spiegano le ragioni della loro partecipazione a Expo 2020. 

All’evento prendono parte anche più di 200 studenti in rappresentanza delle scuole di tutto il Paese. I ragazzi sono stati impegnati in questi giorni a Matera in una ‘maratona progettuale’ sugli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il Ministro Fioramonti presenterà 12 progetti di eccellenza sui temi dell’innovazione e della sostenibilità per Expo 2020 individuati dal MIUR. La partecipazione dell’Italia dedicata al tema “La bellezza unisce le persone”(“Beauty connects people”) rappresenterà un’occasione unica di promozione del Sistema Paese. L’Italia farà infatti della sua presenza anche una leva di diplomazia culturale, economica e scientifica verso gli Emirati Arabi Uniti e l’intera area “MENASA” (Medio Oriente, Africa del Nord, Asia Meridionale)attraverso un percorso che vede protagonisti numerosi partner nazionali e i principali stakeholder del mondo accademico, della ricerca, della cultura e dell’arte, delle industrie culturali e creative, dello sport, dei media, della musica, nonché con le grandi e medie realtà imprenditoriali pubbliche e private.

Il Padiglione italiano, situato a poca distanza da quello degli EAU sulla  ‘cultural spine’ del sito di Expo, offrirà una memorabile esperienza immersiva agli oltre 5 milioni di visitatori da noi attesi. Il padiglione, che si estende su una superficie di 3.500 metri quadri e si eleva su quasi 27 metri di altezza, si basa su un approccio circolare all'architettura, con gli scafi di tre imbarcazioni convertiti nel tetto dell'area espositiva per la durata dell’Expo. Il progetto mira a integrare materiali sostenibili - come bucce d'arancia, fondi di caffè, funghi e plastica riciclata raccolta anche nell’Oceano - che vengono utilizzati in modo innovativo come elementi di costruzione. "Abbiamo perseguito un tipo di architettura che potrebbe essere  riconfigurata sia a lungo termine - grazie alla sua circolarità - sia a breve termine - grazie alle tecnologie digitali”  ha spiegato l'rchittetto Carlo Ratti, socio fondatore dell’omonimo studio vincitore della gara di progettazione del Padiglione Italia in RTP con Italo Rota Building  Office, F&M Ingegneria Matteo Gatto & Associati nonché direttore del MIT  Senseable City Lab presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT). Italo Rota, socio fondatore di Italo Rota Building Office, ha evidenziato che "il padiglione è di natura circolare. Nulla va sprecato; al contrario, lo  rivendichiamo e reimmaginiamo il suo scopo".

Il Padiglione Italia sarà un vero e proprio “giardino di storie”: giardino poiché metaforicamente sintesi di tanti elementi differenti che insieme creano un  linguaggio di equilibrio e armonia, una proiezione dell’ordine dell’universo. Il percorso espositivo è stato immaginato come il viaggio di uno sguardo.  Uno sguardo che parte dall’alto, dalla insolita visione di un affaccio panoramico – come facevano i viaggiatori del Grand Tour, che erano soliti  ammirare la meraviglia dei paesaggi italiani sempre dai punti più alti – e  accompagna il visitatore attraverso un percorso di architetture narrative: dal Belvedere, luogo da cui si vede il bello, - una finestra ottagonale sui più  suggestivi paesaggi d’Italia - passando per le Short Stories - spazio dedicato  a “racconti brevi” espositivi e cinematografici sui temi delle eccellenze dei saperi e del saper fare italiano – e l’Osservatorio dell’Innovazione – un orizzonte immersivo sulle ultime frontiere della ricerca italiana sui temi dello spazio e delle acque – fino ad arrivare al Teatro della Memoria, dedicato appunto alla madre di tutte le muse. Attraverso gallerie dorate di mosaici di ispirazione bizantina il viaggio dello sguardo si conclude ritornando sugli occhi dell’opera che forse più di ogni altra metaforizza l’eccellenza della cultura e dell’arte italiana nel mondo: il David di Michelangelo.

Copia a grandezza naturale posizionata all’interno di una struttura lignea ispirata ai teatri rinascimentali, il David offrirà la possibilità di essere guardato negli occhi e non dal basso, come di consueto, per permettere una prospettiva che è anche introspettiva ed emozionante, la memoria di ciò che siamo proiettata verso il futuro. Il Politecnico di Milano, che cura i contenuti scientifici dell’Osservatorio dell’Innovazione, è partner del Padiglione Italia per Expo 2020 Dubai. Il Politecnico, che il QS World University Ranking by Subject classifica tra i migliori 20 atenei in tutte le aree di competenza, svilupperà i contenuti delle ricerche di avanguardia in Italia con un riferimento particolare alla sostenibilità e all’attenuazione dell’inquinamento ambientale. Il Politecnico ha anche partecipato al Project Design del Padiglione finalizzando i contenuti e gli allestimenti dedicati all’innovazione scientifica e tecnologica legati allo spazio e al mare. "Dopo Expo 2015, quella di Dubai 2020 è un’occasione straordinaria per mostrare al mondo le potenzialità del nostro Paese - ha spiegato Feruccio Resta, Rettore del Politecnico-  all’interno del padiglione italiano, troveremo un punto di riferimento per tracciare un percorso che guarda al futuro nel segno dell’innovazione. Un racconto nel quale il Politecnico di Milano coordina i contenuti e le rappresentazioni di università, centri ricerca e imprese. Un racconto che si compone di soluzioni e innovazioni, di ricerche e storie di successo che mostreranno all’interno del dodecaedro l’immagine di un Paese che, nella ricchezza della sua tradizione, sa guardare avanti.”

Rispunta Glisenti, il “Gianni Letta di Palazzo Marino”

Guido Rossi lo ha chiamato il “Rasputin della Bovisa” per altri è stato il “Gianni Letta di Palazzo Marino” o più semplicemente il Richelieu di Letizia Moratti, perché di Gianni Letta, dice chi lo ha incrociato, non ha la stessa modestia. Come scrive Linkiesta, Paolo Glisenti, manager classe ’51, guiderà la delegazione italiana all’Expo di Dubai 2020 come commissario generale di sezione. È lui che intesse la ragnatela delle relazioni politiche e di affari durante la manifestazione in quello che è il primo mercato di destinazione dell’export italiano con oltre 5 miliardi di euro di volumi con una previsione di crescita stimata al 5% da qui al 2020.I ben informati danno il Rasputin della Bovisa come uno dei personaggi più attivi negli ultimi mesi a Dubai dove sono attese 788 piccole e medie imprese italiane che si sono aggiudicate commesse di beni e servizi. Paolo Glisenti di Expo se ne intende probabilmente più di chiunque altro in Italia.