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Graded, energia geotermica dai Campi Flegrei. Nuovo step del progetto Geogrid
Il progetto di ricerca avviato dall'azienda di Vito Grassi in collaborazione con la Federico II, l'Università Parthenope e l'Ingv entra in una nuova fase
Come sfruttare il sottosuolo e trasformare il calore della Terra in energia elettrica. Ci sta pensando un impianto di trigenerazione elettrica, termica e frigorifera da fonte geotermica “a media entalpia” (funzione definita come somma dell’energia interna e del prodotto della pressione per il volume) nel cuore dei Campi Flegrei. Entra così in una nuova fase Geogrid, il progetto di ricerca che Graded, azienda napoletana guidata da Vito Grassi (nella foto) e attiva da oltre 60 anni nel mercato della progettazione, realizzazione, installazione, gestione e manutenzione di impianti ad alta efficienza, sta portando avanti in collaborazione con l'Università Parthenope (responsabile scientifico: l'ingegnere e professore Nicola Massarotti ), la Federico II di Napoli e l'Ingv. A illustrare lo stato di avanzamento del progetto, all'interno del convegno internazionale “Between Science & Society”, è stato Davide Capuano, R&D Specialist in Graded. L'impianto, un innovativo sistema ORC (acronimo di Organic Rankine Cycle, in italiano Ciclo Rankine Organico) alimentato da energia termi ca ottenuta da un pozzo geotermico a bassa profondità con acqua a temperatura di circa 100°C, è in fase di realizzazione in cantiere, in attesa di ottenere la disponibilità del pozzo nei pressi di Agnano. L'intero progetto, comprese le prove sperimentali, dovrà concludersi entro marzo 2020.
Una prima linea di ricerca di Geogrid aveva interessato, lo scorso anno, i cantieri della Metropolitana di Piazza Municipio a Napoli, con la realizzazione e il posizionamento di dieci sonde geotermiche, distribuite tra due gallerie e collegate a un Energy Box che produce 22,5 kW di potenza termica e 21,9 kW di potenza frigorifera.
Le gallerie coinvolte hanno fatto l’una da “serbatoio” per il prelievo di energia termica e l'altra da "utenza" per cedere quanto ottenuto (energia termica o frigorifera, a seconda della stagione o a discrezione di chi gestisce il sistema da utilizzare per le proprie ricerche). L’impianto, che in questa fase non è stato collegato a nessuna utenza reale ma realizzato a solo scopo di ricerca, ha consentito di testare il condizionamento di una struttura di dimensioni maggiori di quelle di un’abitazione.