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Grande impegno dei detenuti romani: nel 2019 in 130 per la cura del verde

Nel 2019 sono 68 le persone che si sono dedicate al ripristino del decoro del verde urbano, con relativi attestati di qualifica

Roma, 130 detenuti impegnati nel 2019 in progetti pubblica utilità

Risultati positivi per i progetti di lavori di pubblica utilità attivi nella Capitale, grazie agli accordi congiunti fra Roma Capitale e Ministero della Giustizia e Dipartimento Amministrazione Penitenziaria. Lo comunica il Campidoglio in una nota. Le iniziative attive, che vedono il coinvolgimento dei detenuti del carcere di Rebibbia, al momento prevedono la cura del verde, in collaborazione con il Servizio Giardini di Roma Capitale, e il rifacimento della segnaletica orizzontale e pulitura di caditoie stradali, con la società Autostrade per l’Italia Spa.

Nel 2019, con dati aggiornati al 30 giugno, sono 68 le persone che si sono dedicate al ripristino del decoro del verde urbano, con relativi attestati di qualifica rilasciati dal Servizio Giardini di Roma Capitale, per un totale di 12.452 ore, calcolando 4 ore di lavoro giornaliere, donate alla città. Per quanto concerne il progetto Mi Riscatto per Roma, realizzato con Autostrade per l’Italia, attualmente sono 15 le persone coinvolte, sempre con relativi attestati al termine, con un totale di 2.712 ore di lavoro gratuito per le strade di Roma. Nel prossimo mese altri 30 detenuti, terminato il corso per la manutenzione delle strade, potranno lavorare attivamente. Venti inizieranno, invece, il corso del Servizio Giardini.

Questi progetti si fondano su attività di lavoro volontario, tenendo conto delle specifiche professionalità e attitudini lavorative, promuovendo un percorso di sensibilizzazione al rispetto del bene comune, alla legalità, all’osservanza delle regole e delle norme, come elementi imprescindibili per il percorso di reintegrazione del reo. Tramite la pratica lavorativa, inoltre, si diminuisce nettamente la possibilità di recidiva, come dimostrato sempre dai numeri: sono 7 le persone che hanno partecipato alle varie iniziative e che, non appena uscite dal regime di detenzione, hanno trovato un impiego proprio negli ambiti di applicazione dei progetti che li hanno visti coinvolti.

“Come Amministrazione le attività volte a sviluppare percorsi di reintegrazione lavorativa per le persone in regime detentivo sono un obiettivo di primaria importanza - dichiara la sindaca di Roma Virginia Raggi - I numeri lo dimostrano: abbiamo avviato due progetti per ripristinare il decoro urbano sia sotto il profilo del verde che della manutenzione stradale, entrambi con successo. Non ci fermiamo e proseguiamo su questa linea grazie alla fattiva collaborazione con il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e il Ministero della Giustizia. Questa prima fase del progetto ha infatti messo in luce come queste attività rappresentino un mezzo più che valido per coniugare le esigenze di Roma Capitale di cura del territorio con il reinserimento sociale dei detenuti”.

 

“Seguo personalmente, di concerto con la dottoressa Stramaccioni, il progetto fin dalle sue origini, quando nel dicembre del 2017 firmammo la prima Lettera d’Intenti - aggiunge l’assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi Cittadini, con delega ai rapporti con il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Daniele Frongia - L’iniziativa ha riscosso subito grande approvazione, dalla cittadinanza che ha accolto con calore i detenuti in strada fino alle istituzioni, che hanno potuto vedere e apprezzare i risultati tangibili ottenuti.

I numeri sono incoraggianti, testimoniano la validità del progetto, cercheremo, però, di incrementarne la mole nei prossimi mesi. Posso affermare, infatti, che a breve firmeremo un nuovo Protocollo di Intesa con il Ministero e il DAP – mi preme ringraziare per la disponibilità il dott. Basentini a tal proposito - per allargare i progetti anche in altri ambiti, ad esempio presso le aziende agricole di Roma Capitale, e coinvolgendo altri istituti penitenziari. Ringrazio infine il Tribunale di Sorveglianza, le varie istituzioni e società coinvolte nei singoli progetti e gli agenti della Polizia Penitenziaria per l’impegno e l’apprezzamento dimostrato finora”. 

Da parte sua il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Gabriella Stramaccioni, commenta: “Numeri positivi e che ci fanno ben pensare. Il nostro obiettivo sarà quello di analizzare i dati e fare in modo di incrementare tali iniziative; per i detenuti poter imparare un mestiere che permetterà loro di avere delle possibilità lavorative una volta estinto il proprio debito con la società è di fondamentale importanza. Solo attraverso la rieducazione del reo potremo avere, infatti, una riduzione della piccola criminalità. Il mio obiettivo in qualità di Garante è proprio quello di dar vita a delle situazioni di miglioramento delle condizioni delle persone in carcere; i progetti che prevedono i lavori di pubblica utilità sono il mezzo migliore per arrivare a tale scopo”.