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Smog, 35 città oltre i limiti: Torino maglia nera, seguita da Milano e Padova
35 capoluoghi di provincia fuorilegge per polveri sottili nel 2020. Torino è maglia nera in assoluto. Secondo i parametri Oms seguono Milano e Padova
Nel 2020, secondo quanto emerge dal report annuale “Mal’aria di città 2021” di Legambiente, sono 35 i capoluoghi di provincia fuorilegge per polveri sottili. Torino si colloca al primo posto con 98 giorni di sforamenti, seguita da Venezia con 88 e Padova con 84 giorni. Tra le città del centro sud il primato spetta ad Avellino con 78 giorni "fuorilegge" e Frosinone con uno in meno.
Smog, preoccupano i parametri Oms
Anche il confronto con i parametri dell'Oms sono preoccupanti: 60 le città italiane che registrano una media annuale di Pm10 superiore a quanto indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità. A guidare la classifica è sempre Torino, seguita da Milano, Padova, Rovigo, Venezia, Treviso, Cremona, Lodi, Vicenza, Modena e Verona. Oltre alle città del nord però, a superare il limite suggerito dall’OMS sono anche città come Avellino Frosinone, Terni, Napoli, Roma, Genova, Ancona, Bari, Catania solo per citarne alcune.
Smog, un 2020 segnato dalla pandemia e dall'emergenza polveri
Per Legambiente i dati di Mal’aria ci ricordano che il 2020, oltre ad essere stato segnato dalla pandemia ancora in corso, è stato anche contrassegnato dall’emergenza smog e dalla mancanza di misure specifiche per uscire dalla morsa dell’inquinamento. Lo dimostra - si legge nel Rapporto - la mancanza di ambizione dei Piani nazionali e regionali e degli Accordi di programma che negli ultimi anni si sono succeduti ma che, nella realtà dei fatti, sono stati puntualmente elusi e aggirati localmente pur di non dover prendere decisioni impopolari.
E lo dimostrano anche le due procedure di infrazione comminate all’Italia per il mancato rispetto dei limiti normativi previsti della Direttiva europea per il Pm10 e gli ossidi di azoto, a cui si è aggiunta lo scorso novembre una nuova lettera di costituzione in mora da parte della Commissione europea in riferimento alle eccessive concentrazioni di particolato fine (Pm2,5) a cui ora l’Italia dovrà rispondere, essendo state giudicate “non sufficienti” le misure adottate dal nostro Paese per ridurre nel più breve tempo possibile tali criticità.
Smog, Legambiente: "Attuare misure preventive e efficaci"
Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, afferma: "L'inquinamento atmosferico è un problema complesso che dipende da molteplici fattori come il traffico, il riscaldamento domestico, l'agricoltura e l'industria in primis. La pandemia in corso non ci deve far abbassare la guardia sul tema dell'inquinamento atmosferico, ma deve stimolarci a non sprecare le risorse economiche in arrivo dall'Europa. In particolare chiediamo che vengano destinate cifre adeguate per la mobilità urbana sostenibile, sicura e con una vision zero anche per riqualificare le strade urbane e le città".
È urgente - secondo Zampetti - procedere con misure preventive e azioni efficaci, strutturate e durature città pulite e più vivibili dopo la pandemia. Una sfida europea, quella delle Clean Cities, a cui stiamo lavorando in rete con tante altre associazioni.