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Smog, Italia ancora maglia nera: prima nell'Ue per decessi da smog
Secondo il Rapporto 2021 dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea), nel 2019 il Belpaese era il primo per numero di morti per NO2
Smog, l'Italia guida la triste classifica dei Paesi con più morti: 10.640 decessi a causa dell'NO2
Anche nel 2019 l'Italia si conferma tra i paesi Ue dove sono più alti i rischi per la salute, in termini di morti e anni di vita persi, per l'esposizione allo smog. Secondo il Rapporto 2021 sulla qualità dell'aria dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea), nel 2019 il Belpaese era il primo per numero di morti per biossido di azoto (NO2, 10.640 morti, +2% rispetto ai dati del Rapporto Aea 2020), ed è il secondo dopo la Germania per i rischi da particolato fine PM2,5 (49.900 morti, -4%) e ozono (O3, 3170 morti, +5% sul 2018).
All’interno dell’Unione Europea, nel 2019 circa 307.000 persone sono morte prematuramente a causa dell'esposizione a PM2.5, 40.400 per l'NO2 e 16.800 a causa dell'esposizione acuta all'ozono. I decessi per smog sono diminuiti del 16% rispetto al 2018 e del 33% con riferimento al 2005.
Almeno il 58% dei decessi da PM2,5 in Ue, ammonisce la Aea, si sarebbe potuto evitare se tutti gli Stati membri avessero raggiunto il nuovo parametro OMS per il PM2,5 di 5 µg/m3. Con i parametri Oms, l'Italia avrebbe 32.200 decessi in meno.