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Tanto risparmio ma meno sonno: scatta l'ora legale, occhio alle sveglie
Terna stima risparmi significativi sul sistema elettrico, oltre che vantaggi ambientali sulla riduzione di Co2
Nei prossimi sette mesi ci saranno risparmi sull'energia di circa 220 milioni di euro. Tutto questo grazie all'arrivo dell'ora legale dal 26 marzo
Torna l’ora legale, e tornano a crescere i risparmi degli italiani. Mai come quest’anno, infatti, i benefici che si guadagneranno dallo spostare le lancette dell’orologio in avanti, come le ore di luce in più, saranno significativi per le nostre tasche. La correlazione la spiega Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione di energia elettrica nazionale, secondo cui nei sette mesi in cui sarà in vigore l’ora legale, l’Italia sparmierà circa 220 milioni di euro.
Tutto questo, naturalmente, è possibile grazie a un minor consumo di energia elettrica che sarà pari a circa 410 milioni di kWh e che genererà anche un importante beneficio ambientale, in quanto le emissioni di anidride carbonica in atmosfera si ridurranno di circa 200 mila tonnellate. L’ora legale entrerà in vigore da domenica 26 marzo, quando alle due di notte bisognerà spostare le lancette avanti di sessanta minuti, e terminerà il 29 ottobre, con il ritorno all’ora solare.
Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2023 è calcolato considerando che il costo del kWh medio per il "cliente domestico tipo in tutela" è, attualmente, pari a circa 53 centesimi di euro al lordo delle imposte. Il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale, invece, secondo l’analisi della società guidata da Stefano Donnarumma, si è avuto dal 2004 al 2022 ed è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro.