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Usa-Messico, migranti climatici in fuga: crisi umanitaria tra due frontiere

di Marta Barbera

Usa-Messico, una terra in profonda crisi umanitaria che, nel solo mese di marzo, ha visto 19mila minori non accompagnati tentare di oltrepassare il confine

In realtà, alcuni punti sono stati già chiariti. Ad esempio, sul fronte giuridico, la firma del recente ordine esecutivo sulla “ricostruzione e il miglioramento dei programmi per il reinsediamento dei rifugiati e la pianificazione per l'impatto dei cambiamenti climatici sulla migrazione”, che ordina alle agenzie federali di presentare dei rapporti migratori che tengano conto anche delle cause dirette o indirette legate al clima, segna un'importante svolta. Di fatto viene riconosciuta ufficialmente la categoria dei “rifugiati climatici”, non regolamentata ancora dalla Convenzione delle Nazioni Unite del 1951. Infine, anche l'ultima manovra di bilancio messa a punto per il 2022  dall'amministrazione Biden segue questa scia. Il presidente intende infatti rimuovere in modo definitivo i fondi a favore della costruzione del muro ai confini tra Stati Uniti e Messico, compresi quelli già approvati dall’ex presidente Trump e rimasti ancora inutilizzati. L'obiettivo sembra quindi di adottare una strategia differente: combattere le cause dell'immigrazione alle radici e scoraggiare le misure repressive.