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L’eterna guerra della medicina tra rischi e benefici delle statine

Daniele Rosa

Sul banco degli imputati le medicine miracolose contro l’infarto

Forse non tutti sanno che negli anni 70 un esperto di funghi giapponesi, Akira Endo, scoprì una sostanza che era  in grado di bloccare la produzione di colesterolo e di conseguenza ridurre i problemi cardiovascolari ad esso collegati.

 

Nel 1987 venne approvata la prima statina, denominata Iovastatina, in grado di ridurre colesterolo e trigliceridi nell’uomo.

Fu un vero e proprio successo che crebbe negli anni.

Le miracolose statine. Un successo contro infarti e ictus

Nel 2017 la più quotata rivista medico-scientifica The Lancet confermò che le statine avevano evitato quasi 80000 infarti e ictus ogni anno.

 

Una rivoluzione così forte nella battaglia contro gli infarti che le istituzioni crearono un’apposita guida che aumentava i criteri di dare queste medicine ad un pubblico più ampio.

 

Secondo i nuovi criteri elaborati dall’Istituto americano di Cardiologia quasi un miliardo di persone nel mondo avrebbero potuto essere nel target di consumatori di statine.

Una specie di vaccinazione contro l’infarto.

 

E questo approccio allargato portò così molte persone, che si consideravano assolutamente sane, a dover ascoltare un medico che li consigliava di prendere per la vita una medicina per il cuore.

Le miracolose statine. Posizioni contrarie di luminari

E da qui sono nate le posizioni contrarie di molti altri colleghi medici che si detti fermamente contrari a prescrivere le statine ad un pubblico più allargato.

 

I rischi dell’uso del medicinale, dolori muscolari e a volte un leggero rischio di prendere il diabete, sono considerati accettabili per pazienti che hanno davvero possibilità di soffrire di un attacco di cuore mentre non sono considerati accettabili per persone considerate sane.

 

E’ chiaro che questo dibattito tra luminari della cardiologia impatta fortemente anche nelle aziende farmaceutiche che, al contrario,sono tutte a favore di un maggior uso di statine.

Ed è facile capire il perché : si parla di bilioni di euro nei prossimi due anni. Solo Pfizer con il suo Lipitor tra il 1996 e il 2011 ha realizzato oltre 120 milioni di dollari.

 

Un’altra fonte importante giudica  questo eccesso di prescrizioni dovute al fatto che sono per lo più fatte da cardiologi e non da medici generici. Ovviamente i primi trattano soprattutto pazienti con criticità cardiache.

 

Mentre i medici generici trattano soprattutto pazienti mediamente sani con rischi cardiaci inferiori alla media e di conseguenza i rischi sono molto inferiori rispetto a pazienti cardiopatici.

 

Insomma una ‘guerra’ che sembra non finire mai in mezzo a investimenti e guadagni miliardari e a milioni di pazienti, cardiologicamente sani, che potrebbero essere consigliati ad assumere medicinali che forse, nel loro caso, potrebbero anche non servire.

Senza dimenticare invece i milioni di pazienti a rischio che invece devono la vita a queste miracolose ‘statine’.