Lavoro
Approvata Nota di aggiornamento al Def 2015
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 18 settembre 2015 la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def) 2015, che ora attende l'approvazione del Parlamento per poter essera inserita nella Legge di Stabilità che sarà presentata il prossimo 15 ottobre.
Gli interventi di modifica sottolineano la volontà del Governo di accelerare la crescita economica, incrementare l'occupazione, promuovere gli investimenti e ridurre la pressione fiscale su imprese e lavoratori attraverso la prosecuzione, fino al 2018, di un piano programmatico avviato nel 2014, che vede tra i prossimi interventi per alleggerire il carico fiscale sulle famiglie, innanzitutto l'eliminazione delle tasse sulla prima casa e poi anche su alcuni fattori produttivi, per poi avviare nel biennio 2017-2018 interventi sulla fiscalità d'impresa e per le persone fisiche.
Nella nota pubblicata sul sito www.governo.it si legge che "per la prima volta dal 2010, vengono viste al rialzo le stime di crescita del prodotto interno lordo: in aumento dello 0,9% nel 2015 e dell’1,6% nel 2016 (rispettivamente contro lo 0,7% e 1,4% stimato ad aprile)".
Per l'anno prossimo, inoltre, è stata confermata la riduzione del rapporto debito pubblico/PIL, "per la prima volta dopo 8 anni di crescita".
Il rapporto deficit/PIL programmatico sembra avere un percorso più in discesa vista l'intenzione del Governo di rafforzare la crescita per favorire la nascita di nuovi posti di lavoro ed impedire che la crisi che ha colpito i mercati esteri possa incidere sull'Italia.
Il Ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, presentando la nota di aggiornamento assieme al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha ribadito la sostenibilità nel tempo dello stimolo fiscale all’economia "perché accompagnato da riforme strutturali che stanno modificano alla radice la capacità competitiva del Paese: dall’assetto istituzionale all’istruzione, dalla pubblica amministrazione al business environment, dalla giustizia al settore del credito, le riforme strutturali stanno imprimendo un’accelerazione a un processo di modernizzazione lungamente atteso e non più procrastinabile".
Si ribadisce, infine, l'importante ruolo ricoperto dai trattati europei nell'assicurare un assetto stabile nel tempo al bilancio italiano e proprio per questo si utilizzerà al meglio sia la clausola per le riforme sia la clausola per gli investimenti.