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Roma, 20 giu. (Labitalia) - È stato presentato questa mattina, a Roma, il progetto 'Futuro al Centro', che vede otto Università del Centro Italia unite per la prima volta, con l’obiettivo di rispondere alle giovani studentesse e ai giovani studenti che cercano prospettive di realizzazione professionale ed umana. Si tratta di un’iniziativa congiunta di valorizzazione, promossa dall’Università degli studi dell’Aquila, dall'Università degli studi di Camerino, dall'Università degli studi 'G. d'Annunzio' Chieti-Pescara, dall'Università degli studi di Macerata, dall’Università degli studi di Perugia, dall’Università Politecnica delle Marche, dall'Università degli studi di Teramo, dall'Università degli studi di Urbino 'Carlo Bo', e presentato dai rispettivi rettori e dai direttori generali per illustrare l’offerta formativa, mettendo in comune risorse e know-how. Un’occasione per mettere in evidenza le mille opportunità possibili, tra progetti internazionali, le esperienze all’estero, i servizi e le agevolazioni, le attività legate al territorio, i percorsi post-laurea e i numerosi rapporti con il mondo delle organizzazioni e delle imprese. 'Futuro al Centro' è, dunque, un’opportunità concreta per entrare in contatto con degli Atenei che negli anni hanno sempre dimostrato grande capacità attrattive. Dimostrazione di quello che sono ma anche parte integrante di territori a misura di studenti e studentesse. Crescere in Abruzzo, Marche e Umbria vuol dire vivere tra moderne città, centri storici impregnati d’arte, località marine e paesaggi naturali, con ottime condizioni di vita e opportunità di lavoro che si possono raggiungere, contribuendo allo sviluppo di questa parte d’Italia che si caratterizza di micro, piccole e medie imprese. La prima tappa di questo percorso sarà una campagna condivisa di comunicazione e promozione su scala nazionale, non solo nelle Regioni degli Atenei ma anche su Milano, Torino, Roma e Napoli. “'Futuro al Centro', oltre che una precisa definizione spazio-temporale, è la testimonianza di un impegno forte - dichiara il rettore dell'Università de L’Aquila, Edoardo Alesse - che gli Atenei di Abruzzo, Marche ed Umbria vogliono offrire agli studenti di questi e di altri territori a garanzia di un futuro di qualità. Strumenti operativi di questo progetto saranno la valorizzazione coordinata dell’offerta formativa, estremamente ampia e di grande pregio, e la definizione di strategie integrate di ricerca e di terza missione. Siamo tre territori contigui, un’area vasta che condivide storia, fragilità, necessità ma anche eccellenze accademiche e produttive, che già da tempo collaborano in maniera efficace con lo sguardo al benessere delle future generazioni e alla tutela e allo sviluppo sostenibile del territorio, oltre ogni conflittualità e competizione. Insomma, un Futuro al Centro, bello, condiviso e accessibile a chiunque".Per Gian Luca Gregori, rettore dell'Università Politecnica delle Marche, "nel titolo di questo progetto ci sono le parole chiave per raccontarne la mission: futuro e Centro". "Quello legato al futuro - prosegue - è un tema che spesso affrontiamo e pensiamo che esso si possa costruire a partire dal nostro territorio, creando possibilità di studio, di lavoro ed essendo anche fattore, imprescindibile, di benessere e qualità della vita. Ecco perché crediamo in una forte collaborazione fra le Università del Centro Italia: la cooperazione, e non la competizione, fra Atenei è il futuro. E non è solo il mondo Accademico a venir coinvolto, con 'Futuro al Centro' è tutta la comunità che viene attivata facendo interagire fra loro le diverse competenze presenti affinché siano sempre più transdisciplinari e capaci di dare risposte alla complessità del presente".“L’Università di Camerino - afferma dell'Università di Camerino, Graziano Leoni - ha sempre ritenuto che lavorare in sinergia ed insieme per un obiettivo comune fosse la strategia vincente. Per questo abbiamo fin da subito aderito al progetto con entusiasmo nella convinzione che la condivisione di competenze e buone pratiche possa portare benefici significativi a ciascuna comunità universitaria”.“'Futuro al Centro' - commenta il rettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola - rappresenta il valore aggiunto di una logica di rete. Un modello che le nostre otto università hanno già sperimentato con successo nel settore della ricerca con il progetto Vitality nell'ambito degli Ecosistemi dell'innovazione e che adesso sarà esteso alla didattica e alla terza missione. Credo, inoltre, che questa rete sistemica possa contrastare il rischio di marginalizzazione per i piccoli atenei, come quello teramano, insostituibili presidi culturali per le aree interne che rappresentano un valore storico, ambientale e paesaggistico comune alle tre regioni".“E’ con grande entusiasmo - dice Maurizio Oliviero, rettore dell'Università di Perugia - che annunciamo ufficialmente la nascita del progetto 'Futuro al Centro'. Si tratta di una iniziativa senza precedenti, che rappresenta una risposta concreta e condivisa alle esigenze delle studentesse e degli studenti in cerca di reali opportunità di formazione e carriera, ma anche di un’alta qualità della vita. Per la prima volta, più atenei prestigiosi uniscono le proprie risorse e competenze, superando le tradizionali dinamiche di competizione per promuovere un'offerta formativa d'eccellenza sotto un brand comune. Il nostro obiettivo è duplice: valorizzare gli Atenei partecipanti e i territori che li ospitano. Umbria, Abruzzo e Marche non sono, infatti, solo luoghi di studio, ma anche di lavoro e di vita". "Studiare, lavorare e vivere in queste regioni - aggiunge - significa non solo ricevere un'educazione di alta qualità in un contesto caratterizzato da un’elevata vivibilità, ma anche avere l’opportunità di lavorare in un tessuto economico profondamente legato al territorio e caratterizzato da micro, piccole e medie imprese, anche altamente specializzate, che possono offrire sbocchi professionali significativi. Siamo convinti che 'Futuro al Centro' non sia solo un progetto, ma un vero e proprio movimento verso un futuro condiviso, dove le Università del Centro Italia possano continuare a lavorare insieme per offrire ai giovani una formazione, una vita e opportunità migliori. Uniti, possiamo davvero fare la differenza".Secondo John Mc Court, rettore dell'Università di Macerata, "insieme siamo più forti e attrattivi: unendo le nostre risorse e competenze, raggiungeremo un pubblico più ampio per raccontare un mondo accademico che unisce formazione di avanguardia alla vivibilità delle nostre città e all’attenzione individuale che, in quanto Atenei di dimensioni contenute, offriamo a studenti e studentesse". "Come Università di Macerata - continua - apportiamo una lunga e riconosciuta esperienza e specializzazione nei campi delle scienze giuridiche, umanistiche, sociali, pedagogiche ed economiche insieme a una forte attenzione, nella ricerca e nella didattica, verso i temi, fra i tanti, delle nuove tecnologie, dell’inclusione e della sostenibilità".“Con la partecipazione a questo progetto conferma e rafforza la sua vocazione di forte radicamento territoriale e di grande apertura alle sensibilità dei giovani interessati ad un solido percorso universitario di livello internazionale potendo scegliere di farlo con la giusta attenzione alla qualità della propria vita”, sottolinea Liborio Stuppia, rettore dell'Università degli studi 'Gabriele d’Annunzio' di Chieti-Pescara."Scegliere di studiare presso gli atenei del Centro Italia - fa notare Giorgio Calcagnini, rettore dell'Università di Urbino 'Carlo Bo' - significa non solo immergersi in una realtà accademica di eccellenza, ma anche vivere in un territorio ricco di storia, cultura e bellezze naturali. L’Università di Urbino 'Carlo Bo' si impegna quotidianamente a fornire alle sue studentesse e ai suoi studenti un ambiente stimolante e inclusivo, dove l’innovazione e la tradizione si incontrano per offrire una formazione completa e di alto livello. In questo contesto, la rete Hamu si propone come hub tra le Università aderenti al Programma Erasmus italiano per la mobilità studentesca sul territorio nazionale. Le Università hanno aderito a questo Programma tramite convenzione, promuovendo e sostenendo lo scambio reciproco di studentesse e studenti iscritti ai corsi di laurea, laurea magistrale o laurea magistrale a ciclo unico. L'obiettivo è costruire percorsi di studio innovativi che favoriscano l'interdisciplinarietà e la flessibilità dell'offerta formativa. Questa iniziativa mira alla creazione di uno spazio integrato per la formazione universitaria italiana, mettendo in comune le risorse nazionali per arricchire i piani di studio con attività formative ulteriori e complementari rispetto a quelle proposte dalle singole università".





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