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'Un mondo in cui credere - Romanze senza tempo' che segna il ritorno del produttore ed editore Giancarlo Lucariello: la voce è quella di Luca Notari
Un progetto che intreccia passato e presente culturale, tradizione e memoria per celebrare il potere eterno della melodia, della poesia e dell’arte.
'Un mondo in cui credere - Romanze senza tempo' che segna il ritorno del produttore ed editore Giancarlo Lucariello: la voce è quella di Luca Notari
Un regalo per chi cerca emozioni autentiche attraverso la musica: il 6 dicembre, per Classica Oggi, esce su tutte le principali piattaforme digitali ‘Un mondo in cui credere – Romanze senza tempo’ (Nar International, Edizioni Musicali Parking), un album che unisce tradizione e innovazione, dando nuova vita a 9 brani intensi e pieni di storie da raccontare. Dal 13 dicembre sarà disponibile anche in Vinile e CD.
Interpretato con maestria da Luca Notari, il progetto è stato ideato, prodotto e realizzato da Giancarlo Lucariello, il primo grande ‘regista nella musica’ in Italia e figura centrale nel panorama della musica popolare. Curiosità: l’opera si apre con una ‘Presentazione’ e si chiude con i ‘Titoli di coda’, letti da Marco Attanasio.
Un lavoro straordinario che nasce dall’incontro di grandi artisti. Tra i firmatari dei brani troviamo alcuni tra i più importanti autori e compositori italiani: lo stesso Lucariello, Maurizio Fabrizio Marco Betta,, Guido Morra,Vincenzo Incenzo, Pino Marino, Ennio Speranza, Enzo De Rosa, Maurizio Galli. Alcune delle canzoni incluse nell’album sono rimaste volutamente nel cassetto per anni, aspettando il momento giusto per essere interpretate e condivise con il suo pubblico.
‘Un mondo in cui credere – Romanze senza tempo’ è una vera e propria opera d’ascoltare tutta d’un fiato, un viaggio musicale che celebra la straordinaria eredità del canto lirico italiano, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. Le romanze raccontano con passione il potere evocativo della melodia, dell’armonia e della poesia, dando voce a emozioni universali come pianto, gioia, amore, solitudine e speranza.
Ogni brano è un frammento di vita, un piccolo sogno che si fa grande, omaggiando la tradizione lirica italiana con uno sguardo moderno, ma rispettoso, senza rincorrere mode passeggere. Con uno stile che richiama l’epoca d’oro dell’opera italiana – da Bellini a Donizetti, da Verdi a Puccini – queste romanze senza tempo si pongono al di fuori di ogni contemporaneità, aspirando a essere una musica ‘di oggi, non per l’oggi’.
Il progetto è un inno alla bellezza del bel canto, che unisce passione e tecnica in una riplasmazione creativa, capace di superare il tempo e costruire un ponte tra passato, presente e futuro.
Con ‘Un mondo in cui credere – Romanze senza tempo’, Luca Notari e Giancarlo Lucariello regalano al pubblico un tesoro musicale, un album che invita a riscoprire il potere eterno dell’arte, della poesia e della melodia.
Nove i brani contenuti nel disco che esce in versione digitale e in fisico (sia vinile che cd). C’è ‘Bel canto’, inno alla bellezza della vita e dell’arte. Racconta il potere del canto come forza capace di accendere le notti (‘ch’appiccia sta nuttata’) e illuminare l’esistenza. La musica e le emozioni vengono descritte come un viaggio intimo e universale che unisce il passato e il presente, l’individuale e il collettivo. La ripetizione della frase ‘e lucevan le stelle e non ho amato mai tanto la vita’ sottolinea la consapevolezza del valore della vita, un sentimento che il canto e l’arte riescono ad amplificare, rendendolo eterno. Si racconta il rapporto unico tra un padre e un figlio, un legame che trova nell’amore per la musica il suo terreno più fertile e la canzone narra il passaggio di un’eredità preziosa: la passione per il canto e l’arte, trasmessa come un dono di valore inestimabile.
C’è poi ‘Golfo mistico’ dove il testo trasmette un senso di inquietudine dolce, dove la malinconia non è un peso, ma una compagna di viaggio che spinge a continuare a cercare, amare e vivere. ‘Come finirà questo viaggio che da sempre è con me’ lascia un interrogativo aperto, che sembra rappresentare la condizione universale di chi è in cammino verso una meta che forse non sarà mai raggiunta, ma che dà senso al viaggio stesso. Questo brano può essere considerato come il proseguimento di ‘Bel canto’, dove la strofa ‘tu lo sai madre mia chi mi porta lontano’ è un inno all’amore per la musica.
Segue ‘Del perduto amore’ che esplora il tema della perdita e dell’impossibilità di sfuggire ai ricordi e ai sentimenti legati a un amore che non c’è più. La scrittura è profondamente poetica e drammatica, con immagini che evocano malinconia, dolore e una struggente tenerezza.
‘Rosa che stai nascendo’ racconta la potenza dell’amore e della bellezza nel momento in cui si manifesta. È una canzone che celebra la meraviglia di una nascita, reale o simbolica, e il desiderio di proteggerla a tutti i costi.
‘Parlavamo alle stelle’ è una canzone sulla persistenza dell’amore anche dopo la perdita. Il protagonista vive nel ricordo di un amore passato, che continua a illuminare la sua esistenza come una scia di stelle. La malinconia non è vista solo come dolore, ma anche come un modo per mantenere vivo quel legame e affrontare la solitudine.
‘Poeta inutile’ racconta la storia di un uomo intrappolato tra la solitudine e l’amore, incapace di mantenere un equilibrio con il proprio figlio. La poesia e la musica, che dovrebbero essere il suo rifugio e la sua forza, diventano insufficienti di fronte alla perdita dell’affetto del proprio caro. Una sorta di testamento diventato quindi un brano.
‘Che mistero è l’amore’ è l’unico brano già edito, portato al Festival di Sanremo del 2005 da Nicky Nicolai e Stefano Di Battista: esplora il lato enigmatico e irrisolto dell’amore. È un sentimento che occupa la mente e il cuore, ma che al tempo stesso lascia un vuoto profondo e incolmabile. Il protagonista si sente intrappolato tra il desiderio di amare e l’incapacità di farlo completamente, tra la presenza mentale dell’amato/a e la sua lontananza fisica ed emotiva.
‘Vento nell’anima’ è un canto struggente sulla lotta contro la solitudine e il dolore esistenziale. Il protagonista si trova in un momento di crisi, dove sente il peso del ‘male di vivere’ e il bisogno di qualcuno o qualcosa che possa aiutarlo a uscire da questa condizione. Il vento nell’anima rappresenta il tumulto interiore, un’energia inquieta e confusa che lo spinge a cercare un significato, una direzione o una presenza che possa dargli conforto. È un brano d’amore di un padre verso un figlio che non è riuscito ancora a trovare la propria strada entrando in crisi.
‘Un mondo in cui credere’, che dà il titolo all’intera opera, è un brano ispirazionale che incoraggia a guardare oltre il dolore e le difficoltà, a riscoprire la propria forza interiore e a credere in un futuro migliore. Il messaggio è universale: la vita può essere riscritta, ma questo processo richiede impegno, fede e la capacità di ascoltare la propria anima. Il cambiamento è possibile, ma deve scaturire da un’introspezione profonda. Solo esplorando il proprio mondo interiore si può ritrovare la forza di trasformare la propria vita. È un messaggio che richiama l’importanza dell’autoconsapevolezza e della crescita personale. Qui si celebra il potere del pensiero e della perseveranza. Il ‘ritorno alla vita’ non è solo fisico, ma soprattutto mentale e spirituale: significa riscoprire la passione, la motivazione e l’entusiasmo per ciò che ci circonda. Il pensiero, lasciato libero di fluire, può condurci a una nuova consapevolezza. Un’esortazione a fidarsi della propria interiorità, a seguire l’istinto e la voce profonda che ognuno porta dentro di sé. L’anima è presentata come una guida, un faro che illumina il percorso anche nei momenti più bui. ‘Una vita senza fede che senso ha’ pone una domanda esistenziale, riflettendo sull’importanza della fede, intesa non necessariamente come religione, ma come fiducia e speranza in qualcosa di più grande. Una vita senza fede sembra vuota, priva di direzione e significato. Il ‘tempo’ è descritto come un’opportunità unica per vivere appieno, connettendosi sia con la concretezza della terra sia con l’immensità del cielo. La vita è vista come un enigma, un mistero che non va temuto, ma abbracciato.
Luca Notari è uno dei performer più versatili e apprezzati in Italia, con una carriera di oltre venticinque anni che abbraccia teatro, musical e concerti-spettacolo. Cantante e attore dalla vocalità raffinata, ha debuttato appena ventenne sotto la guida di Gigi Proietti nell’opera per ragazzi ‘Melodica’. Da allora, ha collaborato con registi di spicco come Giuseppe Patroni Griffi, Armando Pugliese, Giancarlo Sepe e Fabrizio Angelini, e condiviso il palco con artisti di fama quali Massimo Ranieri, Giampiero Ingrassia e Tosca. La sua carriera teatrale include ruoli memorabili in classici come ‘Il borghese gentiluomo’ di Molière e ‘Romeo e Giulietta’ di Shakespeare, oltre a grandi musical come ‘Jesus Christ Superstar’, ‘Rent’, ‘Salvatore Giuliano’ e ‘Hollywood – Ritratto di un divo’. Notari è anche il creatore e protagonista di ‘Ciao amore ciao – Tenco e Dalida’, un omaggio a Luigi Tenco. In televisione ha partecipato a produzioni come ‘Il Maresciallo Rocca’ e ‘Camici bianchi’, mentre nella musica ha inciso colonne sonore teatrali e realizzato concerti dedicati ai grandi temi del musical. Docente di canto in prestigiose accademie come la Brancaccio Musical Academy di Roma, Notari continua a essere un punto di riferimento nel panorama artistico italiano, combinando talento, esperienza e passione.
Giancarlo Lucariello è un pioniere della produzione musicale in Italia, noto per il suo ruolo innovativo come produttore, editore musicale, autore e regista teatrale. A partire dagli anni ‘70, è stato il primo a introdurre la figura del produttore come ‘regista nella musica’, guidando talenti e sviluppando un mercato culturale e artistico di grande rilievo. Ha iniziato la sua carriera producendo i Pooh (1970-1976), contribuendo a trasformarli in un fenomeno musicale e culturale con album iconici come ‘Opera prima’, ‘Alessandra’, ‘Parsifal’, ‘Un po’ del nostro tempo migliore’ e ‘Forse ancora poesia’ e successi immortali quali ‘Tanta voglia di lei’ e ‘Pensiero’ ecc. E proprio in merito a questa esperienza ha scritto anche il libro ‘Una melodia infinita. Ritratto del nostro tempo migliore’ in cui ripercorre in prima persona quegli anni che hanno cambiato la storia della musica italiana.
Negli anni ha collaborato con grandi artisti italiani come Riccardo Fogli, Alice, Caterina Caselli, Viola Valentino, Miguel Bosé, Gianni Togni, Giovanni Imparato,Tosca, Albano, Giorgia producendo ed editando brani e album che hanno segnato la storia della musica italiana, tra cui ‘Storie di tutti i giorni’ (Sanremo 1982). Nel (1979) Fonda la sua casa Editrice, Parking Srl e nel 2000 nasce Classica Oggi. Lucariello ha portato la sua visione anche nel teatro e nella lirica, producendo spettacoli come ‘Il miracolo delle canzoni’, ‘Everyman - Morality Play’ (composizione di Maurizio Fabrizio), e con il brano ‘Che mistero è l’amore’ vince il Festival di Sanremo 2005 nella categoria Gruppi. Ha ricevuto il titolo di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana nel 2013.