SEO e SEM: come avere successo su Google? - Affaritaliani.it

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SEO e SEM: come avere successo su Google?

A cura di ninjacademy.it

La reperibilità di informazioni resa possibile dai motori di ricerca rappresenta un’enorme opportunità per le imprese: essere trovati dai potenziali clienti, più velocemente e facilmente della concorrenza, rappresenta una leva strategica del marketing digitale. Per scalare i motori di ricerca occorrono competenze specifiche applicate su due fronti: l’ottimizzazione naturale del proprio sito web (SEO – Search Engine Optimization) ed attività dedicate a fasce di utenza inedite attraverso strumenti ad hoc (SEM – Search Engine Marketing / SEA – Search Engine Advertising / SEO Copywriting).
Per questo motivo abbiamo intervistato Fabio Di Gaetano, Gianpaolo Lorusso e Luca De Berardinis docenti del prossimo Corso Online in SEO & SEM Strategy + SEO & SEM LAB [Milano, 23 e 24 Ottobre] di Ninja Academy.

Fabio, cos’è l’Inbound Marketing e come può essere utile alle aziende?

Fare inbound marketing significa utilizzare al meglio gli strumenti del marketing digitale per attrarre visitatori, convertirli in clienti e possibilmente trasformarli in evangelist del proprio brand al fine di incrementare contatti, opportunità e contratti.

Come? Sfruttando i principi del permission marketing: non interrompendo o disturbando il proprio target potenziale ma intercettando le sue domande e rispondendo alle sue necessità. Alla base della strategia dell’inbound marketing sta la produzione di contenuto digitale (c.d. content marketing) da diffondere e veicolare al meglio in Rete attraverso la SEO, il social media marketing, l’email marketing, la SEM (o pay per click). La logica dell’Inbound Marketer è quella di incontrare il potenziale cliente (c.d. buyer persona)nel momento in cui questi decide di acquistare un prodotto o servizio (c.d. Zmot) presidiando tutti i luoghi digitali in cui ( i c.d. touch points del buyer’s journey) si ritrova la propria “tribù”. Naturalmente perché si possa parlare di inbound marketing bisogna fissare con chiarezza obiettivi (tramite indici di performance) per misurare risultati e Roi dell’attività svolta.

Se l’attività di inbound non aiuta l’impresa o il professionista ad accrescere fatturati ed opportunità e non è monitorabile, non serve a niente.

Gianpaolo, qual è il modo migliore per decidere quale strada intraprendere e come sfruttare al meglio il budget a disposizione?

Una volta certi che la struttura dell’account è stata ottimizzata (quando cioè promuovo tutti i miei principali prodotti/servizi con buoni punteggi di qualità, soprattutto sulle parole chiave che spendono di più), il budget va impostato in modo che keyword e posizionamenti migliori (quelli che portano contatti utili al minor costo) abbiano la massima copertura possibile (ovvero quote di impression vicine al 100%).

Se manca anche una sola di queste condizioni non saprò mai quale potrebbe essere il mio budget ideale, né quante vendite potrei farci, né tantomeno su che campagne mi conviene investire. La campagna migliore è quella che ha la struttura più semplice possibile, ma sfrutta appieno tutte le notevoli possibilità di targeting in AdWords, ottenendo il massimo risultato in termini di conversioni.

Parafrasando uno mooolto più intelligente di me (Albert Einstein), chiunque è in grado di fare campagne complicate, il genio sta nel farle semplici ottenendo risultati anche migliori (ovvero: keep it simple & follow your ROI!).

Luca, cosa è cambiato in questi mesi nell’ecosistema SEO e SEM?

La SEO e il Search Engine Marketing cambiano rapidamente perché dipendono molto dagli algoritmi che i motori di ricerca usano per dare risposte alle domande degli utenti. Google in particolare modifica e aggiorna i suoi algoritmi centinaia di volte l’anno. Questi aggiornamenti possono essere minori o molto importanti ma in entrambi i casi sono funzionali a regalare la migliore esperienza di ricerca possibile.

Da gennaio 2014 (prima edizione del corso in seo e sem strategy) ad oggi molto è cambiato, in particolare i fattori di ranking che Google usa per decidere quali siti mostrare in testa ai risultati delle ricerche e quali no. Conoscere bene questi fattori di ranking è uno dei compiti di un bravo SEO specialist.

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